Un allarme drammatico sulle imprese del territorio quello che arriva da Michele Giovanardi, Presidente di Confartigianato, ed Amleto Impaloni, Direttore come commento ai dati delle consistenze degli Albi artigiani presso le due Camere di Commercio di Novara e del Vco.
“L’artigianato sta soffrendo una crisi senza fine, uno stillicidio di imprese che chiudono e di posti di lavoro che si perdono. Nonostante i segnali sembrassero in controtendenza nelle scorse settimane, dobbiamo prendere atto della durezza dei dati: 9.970 aziende artigiane nel Novarese, 4.390 nel Vco, per complessive 14.360 imprese, cioè un saldo negativo di meno 190 imprese artigiane in dodici mesi”. Dal 2008 nelle due province si sono perse quasi duemila imprese artigiane, per quasi cinquemila posti di lavoro, e questo solo nell’artigianato.
“Apparentemente si sono contenute le perdite: dai –515 del saldo negativo del 2013, anno terribile, siamo passati al –253 dello scorso anno e al –190 degli ultimi dodici mesi – spiega Giovanardi – ma per l’ennesimo anno consecutivo dal 2008 sono più numerosi gli artigiani che chiudono rispetto a quelli che scelgono di fare impresa. In questi anni abbiamo più che azzerato il vantaggio dato da anni di continua crescita di imprese e di posti di lavoro, siamo ormai tornati, numericamente, ai dati di quasi venti anni fa, quando gli scenari erano di tutt’altro tenore”.
Particolare preoccupazione per il territorio novarese, dove lo sbilancio oggi pesa per il 64% contro il 45% dello scorso anno.
“Questi dati confermano quanto denunciamo da sempre – conclude Impaloni – la crisi la pagano soprattutto i piccoli, le piccole realtà, gli artigiani, costretti quotidianamente a slalom mortali fra burocrazia, credito, nuove norme e regolamenti farraginosi. E’ storia di pochi giorni fa, l’ultima in ordine di tempo: l’ennesima azienda che chiude non perché il lavoro mancava, in questo caso c’era, ma perché non c’erano clienti che pagavano. E’ il dramma di molti artigiani: lavorare sottocosto praticamente in perdita oppure non lavorare proprio: questa crisi finirà solo nel momento in cui l’ambiente in cui vivono e lavorano le nostre imprese sarà meno ostile”.