Tra esondazioni e mancanza di sicurezza, al Cim i problemi che da anni vengono rimarcati non sono ancora stati risolti. Tant’è che il Movimento 5 Stelle ha depositato una nuova interrogazione a risposta in Commissione alla Camera dei Deputati.
“Sono parecchi gli interrogativi che nell’arco degli anni i cittadini preoccupati hanno raccolto in merito a questo problema, legato in particolare alla sicurezza, scottati anche dalla passata esondazione del fiume Terdoppio risalente al 2002 che ha causato gravi danni all’abitato di Pernate. Nel corso di questi anni gli enti coinvolti si sono demandati l’uno con l’altro le responsabilità senza mai raggiungere le ottemperanze e le prescrizioni (numerose ed importanti) che vincolavano l’insediamento e lo sviluppo dell’opera ad un contesto di sicurezza e di rispetto dell’area interessata da forti criticità, quali pericoli esondazioni”.
I 5 Stelle ricordano che esiste una Valutazione di impatto ambientale: “Perché se un decreto Via dichiarava che un ulteriore ingombro sulle aree esondabili avrebbe peggiorato l’assetto idrogeologico della zona e ne vincolava la fattibilità solo attraverso una contestuale opera idrogeologica di rinforzo alle sponde naturali, ciò non è stato fatto, insieme alle altre prescrizioni previste dal decreto di Via? Com’è possibile che l’unica visita Ministeriale sia risalente al 2001? Non sarebbe opportuno che il Ministero dell’Ambiente, una volta verificato con una nuova visita che le proprie prescrizioni non siano state effettivamente rispettate, ritiri tutte le autorizzazioni precedentemente rilasciate per il Cim?”.