A Novara costerà meno ristrutturare che costruire ex novo. Varato il nuovo regolamento sugli oneri di urbanizzazione, che introduce anche sgravi fiscali per l’introduzione del risparmio energetico
A Novara arriva il primo regolamento per l’applicazione dei contributi di costruzione. “L’obiettivo è di incentivare le riqualificazioni degli edifici esistenti ed evitare un ulteriore consumo del suolo”, chiariscono il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore all’Urbanistica Federica Borreani. Il regolamento, che dovrà ottenere il via libera del Consiglio comunale, azzera gli oneri di urbanizzazione nel caso in cui si ristrutturi un immobile senza variarne il volume né la destinazione d’uso (prima erano pari a un terzo dei costi di costruzione) e introduce una serie di sgravi fiscali per chi utilizza materiali edili ecosostenibili e soluzioni di consumo ecocompatibili.
Un tema attorno a cui erano già sorte polemiche, dopo che nei giorni scorsi alcune testate locali avevano pubblicato titoli quali “Costerà di più costruire in periferia, piuttosto che in centro”, riportando alcune dichiarazioni del capogruppo Pd Andrea Ballarè. L’argomento, infatti, era stato al centro di una commissione consiliare, ma vista la materia particolarmente tecnica, da più parti era stata sollevata la richiesta di affrontarlo nuovamente per approfondire. E in effetti è già calendarizzata una nuova commissione per mercoledì 28 marzo.
“Costerà si di più – sottolinea Canelli – costruire ex novo in periferia, piuttosto che recuperare un edificio in centro storico, come ad esempio il vecchio acquedotto”.
Il regolamento ha suddiviso la città in 4 fasce: centro sotrico, semiperiferia, periferia e centri minori (ovvero le frazioni), “le stesse che vengono già utilizzate per il calcolo dell’Imu – continua Borreani – Il lavoro di stesura, durato circa 8 mesi, è stato condiviso con gli ordini professionali e le associazioni di categoria. Sinora le valutazioni sugli oneri di urbanizzazione si basavano su una delibera del 1977, che di volta in volta veniva bilanciata sulla base degli indici Istat di riferimento. Le scelte sulle novità del regolamento sono state fatte anche tenendo conto della mappatura della città, da cui è emerso che ci sono molti edifici in stato di abbandono, anche a causa della crisi del settore edile”.
Per fare alcuni esempi concreti: il recupero di un immobile di 5.890 metri cubi consentirà un risparmio del 79,75% rispetto ai parametri precedenti, del 67,61% in semiperiferia e del 59,51% in periferia o nei centri minori. Sul fronte degli sgravi, è prevista una riduzione degli oneri del 5% per l’introduzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, del 15% per recuperi che diano vita a edifici di classe A, del 20% per la classe A+ (rispettivamente del 10 e 15% su costruzioni ex novo).
“Un regolamento in linea con quanto promesso in campagna elettorale, a contrasto del consumo del suolo – sottolinea il consigliere del carroccio Flavio Freguglia, presidente della II Commissione – e che mira anche a snellire la burocrazia”. “Un’operazione che accoglie le linee guida recepite anche dalla Regione Piemonte – conclude Canelli – ma che vuole soprattutto accompagnare e velocizzare dei percorsi di recupero edilizio e urbano in tante zone della città, su cui abbiamo scelto di puntare perché la sensazione che abbiamo è che la macchina si stia tornando a muovere”. Altro fronte che vedrà a breve impegnata la giunta Canelli è il nuovo regolamento per le manomissioni del suolo.