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Novara

Agognate: nuove firme “pesanti” contro le aree industriali. Da Battezzati a Mancuso…

Albertinale e Pacelli di Rete Terra

Mentre il Sindaco di Novara Andrea Ballarè annuncia una retromarcia clamorosa sul progetto della realizzazione delle aree industriali di Agognate, la cui variante era stata approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale  solo qualche mese fa, le associazioni ambientaliste che hanno dato battaglia all’iniziativa non demordono.

Sono ormai 2500 le firme raccolte da Rete Terra (tutti i dettagli qui) su una petizione che invita l’amministrazione a rinunciare al progetto,  alcune anche molto “pesanti”: ad esempio quella di Luigi Battezzati Docente Universitario al Politecnico di Milano e Consulente di sistemi logistici e industriali. Insomma una “sentenza” in materia… Ma anche, politicamente rilevante, quella di Gianni Mancuso, deputato per il centrodestra in tre legislature… Poi don Dino Campiotti, Direttore della Caritas provinciale, Padre Ennio Presbitero della Fraternità Domenicana di Agognate, Mauro Campo Consigliere regionale, il senatore Roberto Cotti, la deputata Fabiana Dadone, l’ex assessore provinciale Giampiero Avondo, Attilio Fasulo segretario provinciale della Federazione Italiana Lavoratori Commercio Alberghi Mense e Servizi,  Daniele Ghiglietti Segretario provinciale della  Federazione Agro-Industria, Michele Pescio Assessore all’ambiente del Comune di Carpignano, Marco Ticozzi Segretario provinciale Federazione Impiegati Operai Metallurgici, ed il deputato Andrea Vallasca…

Insomma il numero degli oppositori ad Agognate si fa impegnativo e pure la maggioranza all’interno del consiglio comunale non sembra più così compatta.

Persa la componente di Sel, la cui base ha richiamato i propri rappresentanti a palazzo Cabrino ad un ripensamento, il malpancismo su un’iniziativa così controversa e poco comprensibile, laddove non esistono certezze circa lo sviluppo del piano industriale (ovvero chi si insedierà nelle nuove aree e di quanti posti di lavoro sarà portatore) è diventato un fattore dal quale non è possibile prescindere.

“Fra le firme apposte sulla petizione – fanno sapere da Rete terra – è netta la prevalenza di quelle delle donne.  Le cittadine che firmano dimostrano una particolare sensibilità, una conoscenza del problema ed una convinzione del valore e della necessità della difesa del suolo unita ad  una preoccupazione reale delle conseguenze che derivano da una sistematica ed inconsulta distruzione. Espressa e netta è l’ira  di molte di loro nei confronti dei responsabili”.

E quando l’opposizione è donna, è storia nota, son dolori…