“Il buio oltre la siepe” del premio Pulitzer Harper Lee al centro delle riflessioni di Federica Rossi dalle 18 presso la Biblioteca Civica Negroni, nel contesto del mese di incontri dedicato alle donne, ci si concentrerà su Scout e le altre protagoniste.
Alla biblioteca Negroni, giovedì letterario d’eccezione: i giovani rileggono Harper Lee contro il razzismo
Domani alle 18 (giovedì 29 marzo 2018) presso la Biblioteca Civica Negroni, previsto un giovedì letterario d’eccezione. Ospite Federica Rossi, con al centro il libro “Il buio oltre la siepe” (Feltrinelli) che valse il premio Pulitzer ad Harper Lee. La scrittrice americana (1926-2016) nacque in Alabama, studiò legge e poi si impiegò a New York presso una compagnia aerea. Amica di Truman Capote da quando aveva tre anni, fu consigliata da lui a mettere per iscritto i racconti che lei gli andava facendo della propria infanzia. Un giorno, abbandonò l’impiego per scrivere il suo libro: nacque così Il buio oltre la siepe, pubblicato nel 1960 (tradotto in Italia da Feltrinelli nello stesso anno e attualmente disponibile anche in audiolibro), che le valse un immediato e strepitoso successo di pubblico e il premio Pulitzer 1961. Nel 2007 le è stata conferita dal presidente Bush la prestigiosa Medaglia della Libertà per i suoi meriti letterari.
Federica Rossi si collegherà al tema del mese “Libri & donne” concentrandosi sulle principali figure femminili del libro: Scout (sarà interessante analizzarne l’evoluzione del rapporto con la zia), zia Alexandra, Calpurnia, Mayella Ewell, miss Maudie e altre ancora. L’autrice stessa si rivede nella figura di Scout, tanto che si pensa che il personaggio sia proprio una sua rappresentazione da bambina.
In una cittadina nel profondo sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un nero accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l’episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell’infanzia che è un po’ di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.