OLEGGIO • Un project financing da 2 milioni di euro circa: un’associazione temporanea di imprese che si aggiudica il bando, e un secondo partecipante, escluso, che fa ricorso al Tar e vince. Il percorso che porterà all’ampliamento del cimitero di Oleggio non è partito sotto i migliori auspici, tanto che il Comune è stato condannato dal Tar a risarcire la cifra di 2000 euro. Il Comune emana un bando con il quale si propone un project financing per la realizzazione di oltre 500 nuovi loculi e 400 ossari all’interno del cimitero. Partecipano due realtà: un’Ati che fa capo ad imprese di Roma e Avellino e una seconda di Busto Arsizio (Betoncablo Spa). Quest’ultima, come risulta dal verale della commissione aggiudicatrice, non rispetterebbe i requisiti richiesti. Dunque viene annullata la sua partecipazione alla gara. Automaticamente, si aggiudica il bando l’Ati di fuori provincia.
Critica l’opposizione di Per Oleggio: “Abbiamo presentato diverse mozioni sul tema nei mesi scorsi – spiegano i consiglieri dle gruppo – L’intera operazione è caratterizzata da numerosi profili di criticità. Le questioni sollevate sono tante e riguardano, oltre al progetto in sé (necessità di quest’opera, valenza del piano finanziario allegato, conti prodotti, documenti mancanti), anche l’esame delle controparti, la patrimonialità di chi rilascerà garanzie in favore dei cittadini oleggesi in primis. Nello specifico, il Comune ha escluso – ritenendola priva dei necessari requisiti partecipativi – l’unica impresa (peraltro del territorio) che ha presentato offerta oltre all’impresa proponente il project financing, a cui l’Amministrazione ha affidato provvisoriamente l’appalto senza neppure procedere all’apertura della busta recante l’offerta. Il Tar ha affermato che l’esclusione è manifestamente illegittima, ha annullato i provvedimenti impugnati e condannato l’Amministrazione al pagamento delle spese legali ( euro 2.000,00 oltre accessori di legge). Spese che saranno a carico di tutti i cittadini. La vicenda costituisce ulteriore conferma di come questa amministrazione, già ‘in affanno’ su questioni di piccolo cabotaggio’, sia del tutto priva di ogni competenza per gestire un project financing”.
Critiche e accuse a cui risponde il primo cittadino: “C’è stata una gara per l’affidamento del project. Due partecipanti, una delle quali è stata esclusa per mancanza di requisiti – spiega Massimo Marcassa – Il bando prevedeva infatti una figura professionale di riferimento che fosse un ingegnere o un architetto, cosa che escludeva automaticamente l’altra partecipante per la quale c’era invece un geometra. Il Tar ha dato torto al Comune. Nei prossimi giorni, il dirigente dell’area tecnica e i responsabili della commissione si riuniranno per decidere come procedere”.
E poi passa la piano politico: “L’opposizione, come sempre, fa finta di non comprendere che in casi come questo, c’è una aspetto decisionale legato all’area tecnica il cui dirigente e staff hanno la responsabilità di confezionare il bando, dopo che la parte politica ha dato l’indirizzo. In parole più semplici: la rappresentanza politica sceglie quale obiettivi perseguire e la parte tecnica si occupa di trovare mezzi, strade e strumenti per raggiungerli. Ovviamente la minoranza confode i due piani e crede che spetti a noi amministratori decidere se includere o meno un’impresa in un bando. Rispediamo, come al solito, le accuse al mittente, insieme a tutte le parole e ai commenti strumentali e forzati che sono stati fatti sul caso”.