Assalto in villa a Oleggio: ad agire due italiani, messi in fuga dalla violenta reazione della vittima.
Ha salvato se stesso e la moglie grazie ad una reazione violenta, probabilmente anche grazie all’adrenalina. È una brutta vicenda quella che ha scosso Oleggio, dove un noto impreditore è stato aggredito nel cortile di casa da due uomini a volto coperto, di nazionalità italiana. L’episodio è avvenuto nella tarda serata di mercoledì 21 febbraio, in una villa ai margini della SS32, a Nord di Oleggio. A sole 24 ore da una rapina in villa, registrata a Trecate, sempre in una zona isolata in cui vive un imprenditore del posto. Ma gli investigatori sono propensi a escludere che i due fatti siano collegati fra loro.
L’oleggese è stato aggredito al rientro a casa. Nel cortile lo attendevano due uomini, nascosti nell’oscurità, che gli sono piombati addosso non appena l’imprenditore è sceso dall’auto. L’uomo si è difeso con tutte le sue forze, rifilando e prendendo colpi dai due aggressori, che sono fuggiti solo quando hanno sentito il suono dell’allarme. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi terrorizzati della moglie. Le due vittime avrebbero anche scorto delle armi nelle mani dei malviventi, ma dalle ferite del padrone di casa, medicato in ospedale, non risultano segni né di lame né di armi da fuoco.
Sul caso indagano i Carabinieri, che stanno anche cercando di capire quali fossero le reali intenzioni degli assalitori: un tentativo di rapina andato male o qualcos’altro?
A far escludere connessioni con i fatti di Trecate c’è il modus operandi. Lì i ladri erano entrati mentre la villa era vuota e si sono ritrovati di fronte ai padroni di casa, rientrati mentre loro erano ancora all’interno. Per prima in casa è salita la donna, che è stata immobilizzata con un nastro adesivo. Poco dopo lo stesso hanno fatto con il marito, che l’aveva raggiunta senza accorgersi di nulla. Sotto la minaccia di un teaser (che però non hanno mai usato sulla coppia) li hanno costretti ad aprire la cassaforte. All’interno c’erano soldi e oggetti vari. Il bottino si aggira attorno ai 5.000 euro. Per gli inquirenti si è trattato di un furto trasformatosi in rapina, come dimostrerebbe anche l’utilizzo di materiali di fortuna usati per bloccare le vittime. Il sospetto è che il colpo possa essere stato messo a segno da una delle tante batterie del’Est Europa, che compiono razzie nelle case del Nord Italia, spostandosi ogni giorno in posti diversi. Bande su cui i Carabinieri di Novara hanno condotto numerosi arresti, come nella recente Operazione Prometeo 3.