Sospeso lo stato di agitazione: i dipendenti pubblici di Atc hanno ricevuto rassicurazioni dal Prefetto sul fatto che tra una settimana sarà stipulata un’ordinanza attraverso la quale verranno stabiliti ambiti di competenze di ogni dipendenti e rispettivi carichi di lavoro.
Sembrerebbe dunque che l’accordo si possa raggiungere. I dipendenti di Atc (diventata ormai “di quadrante” e comprensiva delle agenzie di Novara, Vco, Biella e Vercelli) lamentano il “pessimo funzionamento degli uffici, denunciando disservizi e mancanza di risposte nei confronti dell’utenza, assenza di organizzazione funzionale del personale, mancata individuazione dei livelli di responsabilità conseguente alla mancata formalizzazione di compiti ed incarichi, carenza di chiari indirizzi e direttive gestionali”.
“Da quando un anno e mezzo fa ho assunto la presidenza di ATC Piemonte Nord, insieme al Cda e al nuovo direttore generale insediatosi nello scorso mese di settembre, ci siamo dati alcuni obiettivi prioritari – spiega il presidente Giuseppe Genoni – rendere efficiente la gestione dell’ente, contrastare la forte morosità e garantire servizi all’utenza decorosi ed efficienti. La strada non è semplice e le scelte organizzative che abbiamo adottato per cercare di migliorare le cose devono scontrarsi con tante difficoltà, dal patrimonio immobiliare datato e bisognoso di manutenzione, alle risorse umane parecchio inferiori rispetto a quanto previsto dalla pianta organica, passando per le difficoltà di bilancio acuite da una morosità storica senza precedenti. In continuo dialogo con la Regione Piemonte stiamo cercando di migliorare le cose, passo dopo passo, con scelte rigorose che garantiscono all’utenza il miglior servizio possibile. Per questo ritengo sia indispensabile anche dialogare con le associazioni degli inquilini e con i sindacati. La riunione in Prefettura dello scorso martedì non ha fatto altro che avvalorare i nostri obiettivi e i nostri propositi per i quali stiamo chiedendo ai nostri collaboratori uno sforzo in più proprio nella direzione della salvaguardia dell’utenza in accordo con le organizzazioni sindacali”.
Intanto, il Comitato civico Case popolari di Novara sta attendendo gli sviluppi di una denuncia depositata alla Guardia di Finanza un anno fa circa, quando i componenti del comitato stesso hanno segnalato, a fronte di un finanziamento di 2,3 milioni di euro da parte della Regione, la mancata ristrutturazione e manutenzione di determinati immobili. Peraltro, gli inquilini hanno da poco vinto una causa contro Atc, passata gestione, relativamente ad un aumento dell’affitto a seguito di manutenzione. Una manutenzione appunto dubbia, tant’è che gli affittuari ricorrenti hanno vinto.
La vicenda riguarda la ristrutturazione di alcuni immobili di via Adamello e via Beltrami.
“Questi immobili sono stati oggetto di significativi interventi di ristrutturazione come cappotto termico, rifacimento del tetto e, per via Beltrami, sostituzione dei serramenti. In seguito a questi interventi – spiega al proposito il presidente attuale Genoni – Atc Novara (che in quegli anni aveva come presidente Sansottera) considerandoli come manutenzione straordinaria ha azzerato il coefficiente di vetustà, rimodulando gli affitti (che sono calcolati in base alle condizioni socioeconomiche dell’assegnatario e in base a un coefficiente legato alle condizioni in cui versa l’edificio). Alcuni inquilini hanno contestato l’aumento, sostenendo che i lavori non rientravano in una manutenzione straordinaria, ma ordinaria. In seguito a queste segnalazioni la Regione ha chiarito la situazione, dando ragione agli inquilini (nonostante i lavori ingenti, la manutenzione straordinaria dovrebbe prevedere che le abitazioni vengano svuotate per effettuare gli interventi). La vicenda, ha trovato soluzione definitiva nel 2015: agli inquilini che hanno pagato di più è stato ridotto il canone, compensato a rate nelle bollette successive dalla data della definizione della vicenda”.