Biandrate: il 30 marzo visite guidate allo scavo del villaggio romano. A 30 anni dalla scoperta di una villa “emerso” anche un complesso rurale
A trent’anni esatti dalla fine delle attività che hanno riportato alla luce una grande villa romana in località Le Pievi, a Biandrate si è tornati a scavare. I lavori per la costruzione della linea ferroviaria Alta Velocità Torino-Milano hanno infatti consentito la scoperta di un villaggio rurale romano, in cui è in corso l’attività di indagine. Per la precisione sono emerse tracce di due complessi risalenti a due epoche diverse, rimasti sepolti per secoli sotto un terreno coltivato. La fase più antica è costituita da un edificio di grandi dimensioni, probabilmente utilizzato come magazzino. L’ipotesi è che questa costruzione, di cui sono ancora visibili le fondazioni, sia stata demolita del tutto dopo la sua dismissione. In un periodo successivo è edificato un complesso più articolato, costituito da vari ambienti di piccole dimensioni distribuiti lungo un asse nord-sud, in parte anche aventi funzione residenziale. “Un’opportunità che vogliamo condividere con la cittadinanza – dice il sindaco Luciano Pigat – a partire dalle giovani generazioni”. Il sito in corso di indagine, nell’ambito del progetto ArcheoBiandrate, si trova a poche centinaia di metri dalla villa romana, scavata fra il 1982 e il 1988, che vide il suo massimo momento di utilizzo tra la metà del I e la metà del II secolo d.C. Un grande insediamento in cui si coltivava soprattutto la vite, segno che il territorio novarese ha mostrato sin dall’antichità una spiccata vocazione vitivinicola. Qualche anno più tardi a Biandrate sono partiti i lavori per la costruzione della Linea TAV Torino-Milano, svelando la presenza di resti antichi in un’area coltivata. Dopo la sua identificazione nel corso dei lavori, il sito è stato coperto con l’obiettivo di consentire nel più breve tempo possibile la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria, preservandolo intatto per le future indagini. Ora per il Comune della Bassa Novarese si è aperta una nuova fase di ricerca storica, grazie ai fondi di compensazione Tav e alla conseguente convenzione sottoscritta dalla Soprintendenza e dal Comune. “Il sito archeologico rappresenta per il nostro Comune, ma non solo, un’interessante opportunità di studio e di scoperta della storia passata, nonché di valorizzazione del nostro territorio – aggiunge Luciano Pigat – che vogliamo condividere con la cittadinanza e in modo particolare con le giovani generazioni. Per questo abbiamo scelto di coinvolgere le scuole”. Nelle prossime settimane, infatti, gli studenti dell’istituto comprensivo di Biandrate parteciperanno a degli incontri didattici sull’archeologia e successivamente potranno visitare il sito ed entrare in contatto diretto con gli archeologi che vi operano. Sabato 30 marzo ArcheoBiandrate aprirà le porte ad adulti e bambini per una giornata alla scoperta della storia con visite guidate a cura della Sorprintendenza (dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16).