Finalmente è finita… La campagna elettorale… Ultimo giorno, ultimo giro di danza e poi tutti muti e zitti in attesa del voto di domenica e dei risultati che mai come in questa tornata e soprattutto in Piemonte, presentano elementi di incertezza sugli esiti da rendere poco attendibile ogni previsione.
Sì, perché al di là delle “impressioni” mai come oggi il risultato del voto che in Piemonte assomma amministrative locali (a Novara sono 60 i comuni interessati), regionali – con una legge elettorale che sembra fatta apposta per galvanizzare il torino centrismo – ed europee, appare più che altro materia per indovini.
I candidati, tutti, nessuno escluso ed in particolare quelli impegnati nella gara “per la preferenza”, sanno che queste sono le ultime ore per accaparrarsi l’agognato voticino e non è un caso se gli sforzi di tutti sono concentrati in una competizione senza esclusione di colpi, che arriva sino al “porta a porta” della ricerca di consenso.
E allora, a costo di essere noiosi (perché mai come in materia elettorale l’ufficio complicazione affari semplici, che in questo paese funziona alla grande, ha saputo dare il meglio) rivediamole insieme le modalità di voto.
Innanzi tutto si vota domenica 25 maggio, dalle 7 alle 23.
Elezioni Europee: la scheda è quella grigia. Il voto si esprime mettendo una croce sulla lista prescelta. Ogni elettore può anche esprimere preferenze (solo fra i candidati della lista votata). Sono possibili un massimo di tre preferenze (scrivendo i cognomi dei prescelti negli appositi spazi), una delle quali deve essere di sesso diverso alle altre due.
Elezioni Regionali: scheda verde. Qui va detto che ogni provincia esprime una propria lista, collegata a quella di un candidato presidente. Si esprime il voto:
– facendo una croce sul simbolo della lista provinciale (il voto è valido sia per la lista provincia sia per la lista regionale collegata);
-tracciando una croce sul simbolo della lista provinciale e sul nome del candidato presidente della lista collegata (anche in questo caso il voto è valido per la lista provinciale e per la lista regionale collegata);
– tracciando una croce sul simbolo della lista provinciale e sul nominativo di un candidato presidente di altra lista non collegata alla lista provinciale prescelta (il cosiddetto voto disgiunto);
– tracciando una croce sul nome del candidato presidente (in questo caso il voto non andrà a nessuna lista provinciale).
E’ possibile esprimere un voto di preferenza indicando il nominativo per un candidato alla carica di consigliere regionale compreso nella lista provinciale votata.
Elezioni comunali: scheda azzurra. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti viene eletto sindaco chi prende più voti. Nei comuni con più di 15 mila abitanti, se nessuno dei candidati ha superato il 50 per cento più uno dei consensi al primo turno, si va al ballottaggio (domenica 8 giugno) fra i due candidati che hanno preso più voti.
Si può votare per una delle liste (il voto così espresso è valido sia per la lista votata, sia per il candidato sindaco), o per un candidato sindaco (tracciando un segno sul nome: in questo caso il voto va solo a lui). Si possono esprimere preferenze scrivendo il nominativo di un candidato consigliere accanto al simbolo della lista di appartenza: in questo caso il voto vale sia per per il candidato consigliere, il candidato sindaco e la lista di appartenenza.
Nei comuni sotto i 5000 abitanti si può esprimere una sola preferenza per il consigliere comunale. Nei comuni con popolazione da 5000 e fino a 15 mila abitanti i voti di preferenza possono essere al massimo due che debbono essere di sesso diverso.
Tutto chiaro? Insomma…
Per poter esercitare il diritto di voto è necessario esibire al seggio assegnato il documento d’identità valido e la tessera elettorale: in caso di necessità (smarrimento o tessera completa) una nuova potrà essere richiesta presso il Comune di residenza: oggi fino alle 18, domani dalle 9 alle 18 e domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.