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Canelli:”Il territorio si stringa attorno ad nuovo Novara calcio”. Un sasso lanciato nello stagno di Novarello

Canelli:”Il territorio si stringa attorno ad nuovo Novara calcio”. Un sasso lanciato nello stagno di Novarello

Con una lettera aperta, il sindaco Canelli fa appello al territorio affinché non lasci da solo al proprio destino il Novara calcio e lancia un segnale chiaro agli attuali dirigenti: ripartire da zero per rinascere.  

Oltre che sindaco, Alessandro Canelli è un grande tifoso del Novara calcio

Oggi è una brutta giornata per il Novara calcio” comincia così la lettera aperta che Alessandro Canelli affida ai social, in uno dei giorni più bui della gloriosa società azzurra.

Dopo la conferma di ieri (15 luglio) che il Consiglio Federale FIGC aveva respinto il ricorso presentato dal Gruppo Pavanati, il Novara calcio è ufficialmente fuori dal professionismo, ed in attesa di un nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, come ultima opzione per rientrare dalla finestra, gli azzurri sono in una specie di oscuro limbo.

Nella sua missiva, il primo cittadino prova a guardare oltre: “Nel caso in cui ci fosse l’esclusione definitiva, si dovrà ripartire dai dilettanti così come è successo a tante altre città e squadre italiane negli ultimi anni. Alcune di queste sono riuscite a risalire rapidamente nelle categorie che le competono” parole di speranza, che però Canelli, vuole indirizzare in modo inequivoco, verso una direzione precisa: “Per tentare la stessa cosa è necessario che tutti, compresa l’imprenditoria locale, si stringano attorno ad un nuovo progetto di rilancio della squadra, come è già avvenuto con esempi di successo proprio nella nostra città e in altre discipline sportive”.

C’è sicuramente una “chiamata alle armi” indirizzata al territorio, ma tra le righe sembra leggersi anche, per non dire soprattutto, la sensazione che le istituzioni, stiano prendendo le distanze dagli attuali dirigenti, come a dire “adesso basta, fatevi da parte”.

La speranza è che non solo da Sindaco, ma da grande tifoso del Novara calcio, Alessandro Canelli e con lui l’”intellighenzia locale” non si stia limitando ad un appello fine a se stesso, ma abbia ripreso a tessere la tela con quella parte di interlocutori novaresi, da sempre vicino allo sport del territorio, che abbiano passione, competenza e forza economica, anche ricominciando da zero, per risollevare le sorti del club azzurro, mai arrivato così in basso dopo 113 di onorata storia.

Morire per rinascere dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice insomma, potrebbe essere il minore dei mali, quando l’alternativa all’orizzonte, potrebbe assomigliare ad una sorta di accanimento terapeutico al capezzale di un malato senza speranza.”La storia del Novara calcio non può e non deve finire così” conclude amaramente Canelli, si può dargli torto?

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