Pavanati come De Salvo, sceglie lo scontro aperto con la FIGC
In mattinata è arrivata la risposta del Novara calcio alla FIGC ed alla piazza, dopo la bocciatura dell’iscrizione operata dalla Covisoc.
Una notte per rimuginare, quindi Leonardo Pavanati ha affidato agli organi ufficiali del Novara calcio, la risposta della società, dopo la clamorosa bocciatura dell’iscrizione al campionato di serie C da parte della Covisoc, l’organo federale preposto al controllo.
Ecco il testo integrale del Comunicato:
A seguito della comunicazione ricevuta dalla FIGC, nella quale si rifiuta l’iscrizione al Campionato di Serie C 2021/22 della Società Novara Calcio S.p.A., la stessa, nella figura della Proprietà e di tutti gli appartenenti, comunica che procederà immediatamente al ricorso nelle modalità e nelle sedi opportune.
La Proprietà intende inoltre manifestare il proprio profondo dissenso e rammarico per
quanto operato da FIGC, dato che le obiezioni sollevate dalla stessa, verso l’operato del Novara Calcio, sono ritenute a parere della scrivente inesatte.
Se necessario, inoltre, la Proprietà non esiterà a mettere online, e quindi a disposizione di chiunque, tutto quanto pagato e assolto, che è di gran lunga superiore a quanto era necessario per l’iscrizione stessa. Ovvero tutti i pagamenti operati per contanti verso tutti gli stipendi arretrati e le figure obbligatorie, gli adempimenti formali, avere in essere tre fideiussioni a garanzia verso LEGA Calcio ed avere ottemperato a tutti gli oneri fiscali, superando questi ultimi di oltre il 30% di quanto in realtà dovuto.
Il Presidente intende inoltre comunicare l’enorme dispiacere personale verso la Città, i tifosi e le istituzioni tutte, che certamente non meritano di soffrire per questo ulteriore momento dì incertezza.
Rammentando che il Novara calcio ha tempo fino al 13 di luglio per presentare le proprie obiezioni/considerazioni, pare di capire che la scelta è quella di difendere le proprie posizioni contestate dalla Federazione, più che di assecondare le eventuali richieste. Questo prima che giovedì 15 luglio, il Consiglio Federale prenda la decisione definitiva.
Una scelta, quella dello scontro aperto, che ricalca quanto visto in passato fare da Massimo De Salvo, che non aveva esitato più volte a sfidare gli organi federali, ottenendo per altro diversi successi sul piano tecnico giuridico. Tutte vittorie di Pirro però, perchè in un modo o nell’altro, il Novara calcio aveva sempre dovuto ingoiare amarissimi rospi.
Lanciare il guanto di sfida a chi dà le carte, quasi mai porta il mazziere a miti consigli, soprattutto se l’oggetto del contendere è già stato terreno di scontro.
Anche De Salvo infatti aveva provato ad utilizzare la compensazione fiscale fra crediti e debiti, per assolvere alle scadenze o per sanare ritardi col fisco, ma l’esito finale, dal punto di vista sportivo, era costato punti di penalizzazione e sanzioni.
Il Novara calcio avrà tutte le ragioni del mondo a sostenere che l’esercizio della compensazione ha piena validità nella normativa ordinaria, ma se la Federazione dice che 2+1 fa 4, una pur nobile battaglia di principio, finirebbe per condurre Pavanati nello stesso vicolo cieco dove si era infilato De Salvo.
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