Buongiorno
Novara

Case popolari: “Novara ha il record piemontese di morosità”

Case popolari: “Novara ha il record piemontese di morosità”. Il presidente di Atc Genoni fa il punto sul recupero crediti e annuncia “a breve l’ultima chiamata”

“In tutto il Piemonte Novara è la città con il picco maggiore di morosi nelle case popolari, con circa 1.000 famiglie non in regola con i versamenti su 2.200 contratti”. Ad attestare questo record negativo è il presidente di Atc Piemonte Nord, Giuseppe Genoni (in foto con il direttore generale Elvira Pozzo), ancora alle prese con gli strascichi lasciati dal buco di bilancio di 23 milioni di euro, scoperto nel 2016, su versamenti mancati fino al 2014. Nel frattempo la situazione vede dei punti di miglioramento, come il fatto che “al momento risultano pagati regolarmente il 70% dei canoni correnti già fatturati, rispetto al 60% degli anni scorsi e sono cresciute anche di 300 unità le domande al Fondo sociale, che agli aventi diritto permetterà di coprire il 40% delle spese. Ma nel frattempo, chi ha aderito ai piani di rientro del Comune, non sta versando spese e canoni correnti. Peraltro su 200 inquilini che li hanno concordati col Comune, diverse decine in percentuale non li sta rispettando”.

A che punto sono i tavoli, i cui ritmi erano stati anche al centro di una serie di critiche da parte dell’opposizione in consiglio comunale?

Secondo Genoni “a novembre sono stati sospesi e sono ripresi a fine marzo”. Ma intanto Atc ha già pronti una serie di interventi. “Da oggi sono partite le convocazioni dei morosi a Gravellona Toce, seguiranno le lettere sulle province di Novara, Vercelli e Biella. Per noi quella rappresenta l’ultima chiamata – sottolinea Genoni – poi per i morosi colpevoli scatteranno le decadenze”. Non solo, Atc annuncia anche di aver affidato alla società Deloit (la stessa che scoprì il buco di bilancio) l’analisi dei conti per effettuare i conguagli sugli anni 2015-2016-2017, che nei prossimi 5 mesi dovrà effettuare tutti i calcoli”. Atc si prepara anche a bussare alle porte dei Comuni “per ottenere i fondi di solidarietà, previsti per gli inquilini in difficoltà”.