Oggi è stata scritta una pagina davvero brutta della storia amministrativa di Novara. La commissione bilancio, convocata urgentemente dopo la scoperta della relazione della Corte dei Conti che, oltre ad imporre una serie di misure per rimettere in sesto i conti Municipio, deferisce di fatto il Comune di Novara alla specifica Procura, ha sviscerato l’iter della pronuncia. Minuto per minuto, giorno dopo giorno, dal famoso 24 marzo, quando la relazione arriva in Comune, alla mail dell’Urp, fino al 31 marzo, giorno in cui, dai giornali, i consiglieri, presidente del Consiglio incluso, hanno avuto notizia della stessa. Ma al di là di tempi e modi di comunicazione, senz’altro “viziati” da decisioni politiche poco opportune, il fatto in sé è molto grave.
A partire dalla clamorosa assenza del Sindaco Ballaré oggi che, dopo un tam tam di giustificazioni (impegni professionali, prima, impegni istituzionali poi) scrive (da dove non si sa) un sms ai consiglieri di questo tenore: “Cari consiglieri mi spiace di non poter essere presente nella giornata di oggi alla importante commissione consigliare da voi richiesta. Impegni legati al mio ruolo di presidente ANCI PIEMONTE mi portano fuori italia oggi e domani. Certamente non mi sottrarrò al confronto in occasione del consiglio comunale che verrà appositamente convocato. Per intanto buon lavoro a favore della città. Andrea Ballarè”.
Un messaggio ritenuto, dalle opposizioni, ulteriormente offensivo rispetto alla gravità di una vicenda che richiedeva quantomeno la presenza del primo cittadino.
Un fatto grave perchè il Presidente del Consiglio Massimo Bosio ha ribadito la sua completa estraneità a quanto accaduto, dichiarando di essere venuto a consocenza della relazione della Corte die Conti “dai giornali, quando l’hanno saputo gli altri consiglieri. Diversamente avrei ottemperato al mio ruolo di presidente e avrei immediatamente comunicato ai capigruppo dell’esistenza di questa pronuncia”.
Un fatto grave perchè l’assessore Giorgio Dulio si è fatto carico di tutte le colpe del caso. Lui che, assessore tecnico, si è assunto la responsabilità della scelta politica finale di non comunicare al Consiglio, il 30 marzo, l’esistenza di tale relazione. Una responsabilità che, quanto meno, dovrebbe condividere con chi invece è stato eletto anche per fare scelte politiche che vadano a beneficio della città e dei cittadini, ossia il primo cittadino.
Invece, Dulio, profondamente provato durante la commissione, ha spiegato la vicenda, evidenziando, al di là di date, orari e varie mail partite dai terminali dei funzionari, che “quando è arrivata la nota, il 25 marzo, ero impegnato in commissione bilancio. il giorno dopo, in giunta, ho comunicato sinteticamente tale notifica ai colleghi assessori. Sono seguite altre commissioni e si è poi arrivati alla giornata di consiglio. I revisori hanno evidenziato la necessità di dare comunicazione ai consiglieri della pronuncia. Ma la priorità in quel momento era arrivare alla conclusione dell’iter di bilancio, adempimento essenziale per la corretta gestione della macchina comunale. Non c’era nessuna intenzione di nascondere il documento. L’intesa era quella di convocare subito dopo il consiglio una specifica commissione in cui analizzare il documento. Tanto più che non ho ritenuto che le osservazioni della Corte dei Conti potessero in alcun modo influire sull’approvazione del bilancio previsionale, essendo che tali osservazioni erano riferite al consuntivo 2012 -2013. Ho accettato questo incarico per la fiducia accordatami dal sindaco. Se il Sindaco non mi rinnoverà la sua fiducia lascerò il mio ruolo”.
Un fatto grave anche alla luce della posizione del collegio dei revisori dei conti i quali hanno apertamente preso le distanze dalla decisione di Sindaco ed assessore. Il verbale del Collegio datato 30 marzo 2015 parla chiaro: vista confermata la data del Consiglio, nella giornata del 30 marzo, i revisori dei conti perplessi chiedono un incontro al Sindaco, invitando l’amministrazione a “rendere nota al Consiglio comunale la pronuncia della Corte dei Conti per fare le necessarie ed opportune valutazioni circa eventuali ricadute sul bilancio previsonale 2015 in fase di approvazione. Gli amministratori – legge a verbale la dottoressa Comazzi (una dei tre revisori) – ritengono di riferire in un momento successivo, ritenendo che la pronuncia della corte non influisse sul documento previsionale. Il collegio prende atto delle dichiarazioni dell’amministrazione, ma rammenta agli stessi l’ importanza del diritto di informativa”.
Insomma anche i revisori a quel punto suggerivano che il consiglio comunale non poteva essere tenuto all’oscuro e che magari un’occhiata meno frettolosa a quel richiamo dei giudici contabili sarebbe stato opportuno.
Suggerimento evidentemente caduto nel vuoto visto che nella notte del 30 Palazzo Cabrino approvava il bilancio.
Mancanza di rispetto, mancata trasparenza, richiesta di dimissioni per l’assessore Dulio e per il Sindaco stesso: reazioni dure e determinate da parte della minoranza che annuncia, già nei prossimi giorni, un esposto alla Corte dei Conti.
“Oggi sono morti due principi sacrosanti: quello del buon padre di famiglia e quello della buona fede che non albergano più in questo palazzo. Vorrei far presente che la città di Novara – dichiara Daniele Andretta del Pdl – non è un Granducato e che il Sindaco non è lo sceriffo di Nottingham. Oltretutto è vero che la Corte dei Conti si riferisce al consuntivo 2012 – 2013, ma è anche vero che le criticità contestate dalla Corte nella pronuncia sono le stesse rilevate dal consiglio comunale in sede di bilancio previsionale 2015: contrazione di mutuo, ritardo su alienazioni, riscossione tributi. Questo significa che arriveranno le stesse censure anche su questo bilancio. Chi ha votato è stato messo nelle condizioni di farlo in sfregio alle osservazioni di un organismo autorevole come la Corte dei Conti. Intimo a questa amministrazione di non spendere un centesimo in più rispetto a quanto contrattualmente dovuto e di informare il consiglio per ogni eventuale spesa extra budget”.
“E’ evidente che si vuole scaricare tutta la colpa sull’assessore Dulio – ha spiegato Alessandro Canelli – Ma le responsabilità politiche sono anche di altri”.
“E’ inaccettabile, in un momento del genere, l’assenza del Sindaco – aggiunge Federico Perugini – Avete fatto una valutazione squisitamente politica al netto delle opportunità e del bene dei novaresi. E’ come far uscire un pullman con la gomma bucata e farci salire i cittadini. Quando succede l’incidente son guai!”.
“Pericolosi dilettanti allo sbaraglio – ha incalzato Mauro Franzinelli – Pensate che stiamo giocando a Monopoli? E’ una situazione imbarazzante. Un documento di questo genere che viene deliberatamente tenuto nascosto…”.
Silvana Moscatelli: “Siamo stati derubati del nostro ruolo, ancora una volta è mancato il rispetto verso coloro che rappresnetano i Novaresi. Sono sconcertata”.
Gerardo Murante “Dimissioni dell’Assessore Dulio subito. Io sono certo che non sia stato lui in prima persona a prendere questa decisione, lo sappiamo tutti. Ma questo gesto è troppo grave perché non abbia conseguenze. Se il Sindaco, il capitano, ha abbandonato la nave ed oggi infatti non è presente, altri debbono assumersene la responsabilità ed agire di conseguenza”.