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Classico e Mossotti sul piede di guerra contro Comune e Provincia

Classico e Mossotti sul piede di guerra contro Comune e Provincia: 2.000 firme per chiedere la sistemazione della rampa e una lettera per rivalutare la distribuzione delle classi e degli spazi

Scuole sul piede di guerra: il liceo classico linguistico Carlo Alberto ha raccolto 2.000 firme per chiedere un intervento celere alla rampa di via Lizier, chiusa da mesi per problemi strutturali e il Mossotti tira la giacchetta alla Provincia sulla questione delle aule in vista del prossimo anno scolastico.

Mossotti, aule e cantieri: questione aperta da settembre

La seconda è, di fatto, una polemica su una vicenda partita già a settembre dell’anno scorso, quando la Provincia aveva deciso di separare il piano giardino dal resto dell’istituto per dare spazio a tre classi in surplus del liceo classico linguistico. “Chiediamo nuovamente e con forza di rivalutare l’assegnazione degli spazi, lasciando all’ITE Mossotti l’ala Nord del piano giardino”, scrive il consiglio d’istituto in una lettera, spedita alla Provincia, agli Uffici scolastici regionale e provinciale e agli organi di stampa. “La Provincia ha rimodulato gli spazi contando che le nostre iscrizioni sarebbero diminuite – spiega la dirigente scolastica del Mossotti, Rossella Fossati – Ma in realtà sono cresciute. Per l’anno prossimo ci servirebbero almeno una o due aule in più”. Nella missiva è citata anche una “comunicazione dell’Ufficio scolastico provinciale”, la quale ricorda che la legge “vincola l’assegnazione dell’organico agli spazi disponibili”. “Anche i genitori sono preoccupati – continua Fossati – e questa lettera è frutto di quanto emerso nel consiglio dello scorso 28 febbraio: abbiamo chiesto un incontro alla consigliera provinciale all’Istruzione Milù Allegra, che si è resa disponibile solo per metà aprile. Ma allora i lavori al piano giardino saranno terminati. Noi in realtà vorremmo evitare che venissero sprecati soldi pubblici”.

Allegra ribatte dicendo che è in programma per oggi (28 marzo) un incontro tra la scuola e il presidente della Provincia Matteo Besozzi. “Da luglio io stessa li ho incontrati almeno 4 volte – aggiunge – Quella del 16 aprile è la prima data disponibile, sulla base di impegni istituzionali e professionali già presi. Sono anch’io un’insegnante: nelle ultime settimane ho avuto i consigli, ora ci saranno le vacanze pasquali e al ritentro dovrò accompagnare una mia classe in gita”.

Allo stato attuale è possibile ripensare la distribuzione degli spazi? “La nostra è una decisione tecnica, dettata dai numeri – continua Allegra – I dati provvisori delle preiscrizioni ci dicono che per il prossimo anno l’Omar avrà bisogno di 11 classi in più (4 andranno a Oleggio: 3 prime e 1 seconda), il Classico linguistico ne avrà bisogno 2 aggiuntive e altrettante il liceo delle scienze umane Bellini, che non ha più altri spazi disponibili. Il Mossotti passerà da 32 a 33 classi e dispone di 42 aule (di cui 3 piccole), 7 laboratori e altre 3 aule che usa per editoria, ore alternative alla religione e per gli studenti disabili. Purtroppo non è pensabile costruire un nuovo istituto, vista la situazione anche economica in cui versa la Provincia. Tutti gli istituti hanno fatto dei sacrifici”.

La rampa del Classico: la lettera dei docenti sottoscritta da 2.000 cittadini

Il collegio docenti del linguistico classico Carlo Alberto, invece, ha scritto al sindaco e al consiglio comunale una lettera che è stata sottoscritta da 2.000 cittadini, in cui si chiede di  provvedere nel modo più sollecito possibile alla riapertura di Via Augusto Lizier”, segnalando “la situazione di grave pregiudizio derivante dalla chiusura della “rampa” che di fatto obbliga gli studenti, il corpo docente, i genitori, di almeno quattro istituti superiori cittadini che la utilizzano ad accedere alle rispettive sedi in condizioni di sicurezza ritenute dai firmatari molto pericolose”.

La rampa è chiusa da settembre per problemi di sicurezza strutturali. A dicembre l’assessore ai Lavori pubblici Simona Bezzi aveva parlato così: “La sistemazione integrale è antieconomica e bisogna capire quali alternative trovare: se demolirla o recuperarla parzialmente. La settimana prossima abbiamo in programma un incontro con la consigliera provinciale all’Istruzione Milù Allegra e con la scuola: stiamo cercando una soluzione alternativa temporanea, per consentire un accesso più confortevole per docenti e alunni”. Al momento nessuna soluzione sembra, però, essere stata trovata e l’intervento non è neppure stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche. E da lunedì 26 marzo sono diventate ufficiali le dimissioni di Bezzi. Sembra proprio che questa sia destinata a essere la prima questione di cui dovrà occuparsi il sindaco Alessandro Canelli, che per il momento ha deciso di tenere per sé la delega ai Lavori pubblici nell’attesa dell’ormai imminente e scontato rimpasto di giunta.