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Confartigianato Imprese Piemonte: “Siamo ripartiti, ma l’aumento costi delle materie prime rischia di vanificare la ripresa

Confartigianato Imprese Piemonte: “Siamo ripartiti, ma l’aumento delle materie prime rischia di vanificare la ripresa”

Preoccupante la situazione nell’edilizia, dove si rischia il blocco dei cantieri. L’appello del Presidente Felici al Governo: “Misure di compensazione immediate per non vanificare i primi segnali di ripresa”.

Anche in Piemonte, come nel resto dell’Italia produttiva, si registrano segnali confortanti di effettiva ripartenza, unitamente ad una ripresa dei consumi. Dati confermati anche dal Presidente Mario Draghi, che hanno fatto salire le previsioni sull’aumento del PIL entro fine anno, non lontano dal +5%, con un incremento nei soli ultimi 90 giorni di +2,4%.

A raffreddare il crescente ottimismo, arriva però il grido d’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Piemonte, che vede nel forte rincaro delle materie prime, un concreto ostacolo all’effettiva ripresa economica generalizzata, con le imprese artigiane che ne stanno subendo le durissime conseguenze, mettendo a rischio la competitività e la definitiva ripartenza, in questa fase ancora complessa di convivenza con la pandemia.

 “Sulle nostre imprese – denuncia il Presidente Giorgio Felici incombe il continuo rialzo dei prezzi delle materie prime, ai massimi degli ultimi 20 anni. Il nostro ufficio studi ha rilevato che ad aprile 2021 gli aumenti dei prezzi delle commodities non energetiche sono stati del +33,4% rispetto ad un anno prima, con un’accelerazione dei rincari che a marzo di quest’anno si attestavano al +24% rispetto allo stesso mese del 2020. Un’impennata che può provocare un effetto dirompente sui costi sopportati dalle piccole imprese manifatturiere piemontesi per l’acquisto di beni necessari alla produzione.”

Nel dettaglio, l’aumento dei prezzi delle materie prime sta colpendo il comparto delle costruzioni e i settori manifatturieri di metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo e apparecchiature elettriche ed elettroniche. I rincari maggiori si registrano per i metalli di base con +65,7% tra marzo 2020 e marzo 2021. Particolari tensioni per minerale di ferro con rincari annui del +88,1%, seguito da stagno (+77%), rame (+73,4%) e cobalto (+68,4%). E ancora zinco (+46,7%), nickel (+38,5%), alluminio (+36,0%), molibdeno (+32,4%).

Allarme anche sul fronte delle materie prime energetiche, i cui prezzi a marzo 2021 aumentano addirittura del 93,6% su base annua.

Numerosi fattori stanno sostenendo la fiammata dei prezzi delle commodities, in primis la ripresa della produzione mondiale. In parallelo, le catene produttive globali non sono riuscite a riorganizzarsi dopo lo shock Covid-19: l’offerta rarefatta per alcuni produttori si intreccia con difficoltà nella logistica delle merci (il blocco del Canale di Suez di fine marzo ed oggi la variante Delta del Covid che blocca tre porti cinesi con migliaia di container che non possono partire) allungando i tempi consegna. Scarseggiano materie prime necessarie per la produzione di beni che è cresciuta a seguito dell’emergenza sanitaria.

 “Quello che ci preoccupa di più di una fase di super inflazione – afferma Felici – è l’impatto ‘negativo’ che può avere sulla positività di alcuni segnali congiunturali che stavano contraddistinguendo la fase economica dei primi mesi del 2021”.

Secondo Confartigianato, non è dato sapere quanto dureranno queste fiammate di prezzi e quanto incideranno sull’aumento dell’inflazione “ma è invece facile prevedere un aumento per il consumatore dei prezzi dei beni di più largo consumo a partire dal prossimo autunno” scrive nel comunicato stampa diffuso da Confartigianato Enzo Tanino, Presidente Confartigianato edilizia Piemonte, che aggiunge come inoltre ci sia “un problema edilizia che abbiamo ha sottoposto al Governo: l’aumento senza precedenti dei costi delle materie per il settore con la conseguente difficoltà di approvvigionamento, rischia di bloccare tanti cantieri, compresi quelli del 110%, con gravi ripercussioni economiche, sociali e sull’attuazione del Pnrr”.

Il Presidente Felici conclude con un appello urgente al Governo, affinché intervenga in modo risolutivo a tutela delle imprese coinvolte dal vistoso rincaro delle materie prime. “Leggiamo a mezzo stampa che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile sta preparando un testo che dovrebbe prevedere una compensazione in caso di incrementi attorno al 10% degli approvvigionamenti. Chiediamo quindi che queste misure siano immediate per non vanificare i primi segnali di ripresa”.

 

Fonte Ufficio Stampa Confartigianato Imprese Piemonte