Duro colpo dei Carabinieri al rifornimento di droga per la “movida” del Lago Maggiore
Le indagini effettuate dalla Compagnia Carabinieri di Arona, ha portato al coinvolgimento a vario titolo di 27 persone, dedite allo spaccio intorno al circuito dell’intrattenimento aronese.

Un posto di blocco nei pressi del San Carlone
Sono 27 le persone coinvolte nell’operazione “Ball” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Arona, contro lo spaccio di stupefacenti. Un fiorente traffico collegato alla “movida” sul Lago Maggiore, che nella mattinata di mercoledì 10 giugno, ha visto i militari della della Compagnia CC di Arona, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Investigativo, dalle Compagnie CC di Novara e Verbania, nonché da una unità del Nucleo CC cinofili e dall’elicottero del 1° Nucleo Elicotteri CC di Volpiano (TO), i quali hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Verbania, per reati a vario titolo, fra i quali la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso e con la continuazione.
Dopo il fermo di un giovane effettuato nel giugno dell’anno scorso, trovato in possesso di 6 palline di cocaina e dopo le dichiarazioni dello stesso, i Carabinieri di Arona hanno dato seguito ad una attività investigativa, tenendo sotto controllo per mesi la zona ed arrivando ad audire più di un’ottantina di persone informate sui fatti ed abituali clienti degli spacciatori.
Ricostruito il quadro indiziario composto da almeno 27 persone coinvolte, il G.I.P. del tribunale di Verbania è giunto ad applicare 13 custodie cautelari in carcere (nei confronti di 5 cittadini albanesi, 7 italiani, 1 marocchino) e 14 obblighi di dimora nei confronti di 6 albanesi, 7 italiani e di un cittadino di origine dominicana.
Il nucleo principale del gruppo, dedito in particolare allo spaccio di cocaina e formato da cittadini albanesi, operava per le più nel circondario di Arona e Castelletto Sopra Ticino, ma coinvolgeva diversi altri soggetti che poi distribuivano la “merce” in altre zone limitrofe, con una clientela abituale del tutto eterogenea che va dall’avvocato al medico, dall’impiegato comunale al libero professionista, fino ad arrivare ai giovani frequentatori dei locali notturni.
Ed è proprio la “movida” che vede in Arona, il punto di riferimento per i ragazzi di ogni età, sia piemontesi sia delle vicine province lombarde. L’attività svolta, in definitiva, ha così permesso di scardinare uno dei più importanti canali di spaccio di stupefacenti che ha interessato nel corso degli ultimi anni gran parte del territorio situato sul versante piemontese del Lago Maggiore.