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Novara

Ex Campo Tav: 100 persone in meno entro l’anno. Il villaggio costa un milione di euro

Eppure qualcosa si muove… Questa mattina, in commissione, l’assessore alle Politiche sociali Impaloni ha presentato la delibera di Giunta con la quale si stabiliscono nuove regole per chi vive all’ex campo Tav.

Per stessa ammissione dell’assessore – spiega il capogruppo della Lega Nord Mauro Franzinellila questione del Villaggio è stata presa in seria considerazione soltanto dopo il nostro intervento l’estate scorsa. Segno che prima la zona era del tutto fuori controllo, una zona franca all’interno della città di cui chi ha preceduto Impaloni e il Sindaco Ballaré non si sono mai occupati. Una gestione del tutto fallimentare dunque: smettiamola con i falsi miti“.

La delibera contempla una serie di interventi soprattutto finalizzati ad un’azione di alleggerimento dell’ex Campo Tav dove ad oggi vivono 525 persone suddivise in 130 famiglie: di queste 15 sono già in graduatoria Opeca, 7 hanno avuto una casa nel frattempo (due hanno rinunciato per cui dovranno lasciare comunque il villaggio), 6 nuclei hanno un reddito sufficiente per poter affrontare un affitto sul libero mercato e quindi la loro presenza nel campo è impropria.

Entro la fine dell’anno insomma all’ex Tav ci saranno tra le 80 e le 100 persone in meno, se si proseguirà sul percorso intrapreso.

Siamo felici che finalmente, dopo anni di totale immobilismo – continua il consigliere della Lega Nord Alessandro Canellil’amministrazione abbia preso coscienza del problema e che si stia muovendo attraverso il monitoraggio e azioni specifiche per risolvere certe problematiche. Abbiamo proposto anche di valutare un potenziamento dei percorsi di insiediamento abitativo in altri spazi e, allo stesso tempo, di convincere le persone che non hanno un lavoro e risiedono nel campo nell’impegnare il loro tempo in lavori socialmente utili. Il tutto continuando nel percorso di monitoraggio e attenzione per evitare situazione di iniquità. Non deve passare insomma il concetto che lì le persone possano alloggiare sfruttando le risorse pubbliche senza far niente“.

Rimane sotto sequestro con tempi ancora incerti la zona del campo a cui sono stati apposti i sigilli la scorsa estate: L’impianto antincendio verrà messo a breve in sicurezza, “ma a quel punto ci sarà bisogno di un programma di utilizzo di tutte quelle strutture utilizzate impropriamente – dice Franzinellicome la moschea e i magazzini del tutto fuori controllo, fino a questo momento. Solo così si potrà procedere al dissequestro dell’area. Altro elemento negativo che va imputato alla precedente gestione“.

Infine i costi: “Attualmente quel campo costa 450 mila euro all’anno, senza contare le utenze che i residenti non pagano. Con la nuova gestione e le famiglie che se ne vanno, dovrebbe esserci un alleggerimento anche economico di cui però non si ha traccia a bilancio, così come non è chiaro come verranno riutilizzati quei 50 mila euro l’anno che dovrebbero entrare dai nuovi “affitti” previsti di 50 euro al mese a nucleo familiare con un Isee superiore ai 3000 euro. Attualmente ci sono 16 persone che lavorano per la cooperativa a cui sono destinati i 450 mila euro all’anno. Chiediamo di capire cosa facciano queste persone realisticamente, quali turni, e quali interventi. Ci sembra una cifra sovrastimata“.

Risposte che la Lega chiede di dare nel corso della prossima commissione durante la quale sarà anche illustrato il regolamento del campo con una visita all’interno per rendersi conto della situazione.