Tornerà ad essere struttura di emergenza il Villaggio Emmaus, l’area dell’ex campo Tav che giace in via Alberto Da Giussano. La delibera annunciata dalla Giunta qualche settimana fa affronta il problema di uno spazio dove la situazione era tutt’altro che sotto controllo, sia dal punto di vista abitativo, che sociale.
Una delibera fortemente attesa e sollecitata da più fronti all’esecutivo di Ballaré.
Ma vediamo cosa succederà al villaggio ex Tav:
Obiettivi: alleggerire la pressione abitativa e ridimensionare drasticamente il numero di abitanti, mettere in atto un’azione sociale a sostegno dei residenti stessi, monitorare redditi e tasso di occupazione di chi vive nelle casette di via Da Giussano.
Azioni:
– stop ad ogni tipo di nuovo ingresso
– prevedere una presenza costante e continuativa di assistenti sociali in loco ed elaborare un progetto socio educativo finalizzato alla prevenzione del disagio e dei conflitti volto sia ai single che alle famiglie
– prevedere che i nuclei familiari presenti, con ISEE superiore a 7.500 euro riconoscano all’Amministrazione comunale una somma mensile di 50 euro a titolo di partecipazione alle spese di gestione. Tale somma dovrà essere versata al Comune con cadenza trimestrale entro il giorno 5 del mese successivo
– dare mandato al dirigente dei Servizi sociali di elaborare, di concerto con il gestore della struttura (la Caritas) e le associazioni presenti sul territorio, un progetto per il coinvolgimento dei maggiorenni appartenenti a nuclei
familiari con Isee inferiori alla soglia di 7.500 euro in attività che abbiano l’obiettivo di migliorare le condizioni di vivibilità della struttura stessa
– accompagnare con specifici percorsi socio educativi quelle famiglie che in autonomia hanno le forze per uscire dal villaggio e condurre un vita in modo autonomo
Cambiano le regole all’ex Campo Tav. Certamente si tratta di un’operazione determinata e finalizzata a risolvere quello che, tra pochi anni, potrebbe diventare un vero problema. Da struttura di emergenza, il campo Tav è diventato uno spazio accessibile a chiunque, anche in modo abusivo, con una conseguente penalizzazione sia dell’area sia di chi ci vive in modo regolare ed autorizzato. Moltissime le segnalazioni pervenute sia sotto il profilo delle occupazioni abusive delle casette (che sembrerebbero numerose), sia sotto il profilo della sicurezza: risse, liti, abbandono di rifiuti di ogni genere (ricordiamo il sequestro avvenuto qualche mese fa da parte del Corpo Forestale dello Stato). Qualcuno l’ha definita “terra di nessuno”, qualcun altro la zona franca di Novara: fatto sta l’ex campo Tav è divenuto negli anni un “rifugio” certo anche per coloro che avrebbero la forza economica di trovare un alloggio sul mercato, ma che preferiscono la comodità di via Da Giussano (dove peraltro le utenze vengono pagate interamente dal Comune). Ad oggi, al villaggio vivono circa 530 persone.
Le regole prevedono anche cause di decadenza dell’affido dell’alloggio:
– rinuncia, senza motivo, di alloggi di edilizia popolare assegnati
– mancato pagamento trimestrale della quota di partecipazione delle spese di gestione
– possesso di un ISEE non superiore a 6.186 euro (il reddito dovrà essere generato da lavoro autonomo o da almeno un contratto a tempo illimitato o da due o più contratti a tempo parziale di durata non inferiore ad un anno. I relativi accertamenti saranno effettuati a partire dai nuclei presenti nella struttura da più tempo
– mancata e non motivata partecipazione dei nuclei familiari in possesso di ISEE inferiore a 3000,00 euro al progetto per il coinvolgimento dei maggiorenni in attività che abbiano l’obiettivo di migliorare le condizioni di
vivibilità della struttura stessa