Falsi avvocati: truffati anche nel novarese fra le vittime dei 18 colpi.
Nel mirino avevano persone fra i 70 e i 90 anni, le chiamavano a casa fingendosi avvocati e dicendo alle vittime che un loro parente stretto si trovava nei guai con la giustizia e che per dargli una mano erano subito necessari dei soldi in contanti. Questo il modus operandi di due napoletani di 24 e 28 anni, già noti alle forze dell’ordine, che con questa truffa hanno girato tutto il Nord Italia. Novara compresa.
Una ventina le truffe che erano riusciti a inscenare, fra Vercelli, Venezia, Udine, Varese, Como, Monza Brianza, Pordenone, Treviso, Pavia, Gorizia e Novara. Secondo gli investigatori i colpi erano andati a segno in 14 occasioni. Sulle loro tracce sono finiti i Carabinieri di Vercelli dopo la denuncia di una 70enne residente in provincia. “Sua figlia ha causato un incidente stradale ed ora si trova in caserma. Se non consegna i soldi, l’avvocato non potrà aiutarla e pagare la cauzione per farla rilasciare dai Carabinieri”, queste le parole che si era sentita dire al telefono dal falso avvocato, a cui aveva consegnato dei gioielli e il bancomat. Quando ha realizzato di essere rimasta vittima di un raggiro, dal suo conto erano già spariti 1.500 euro.
Gli investigatori hanno verificato che “i due truffatori hanno realizzato il loro piano spostandosi per l’Italia con autovetture di proprietà o prese a noleggio e talvolta in treno, raggiungendo l’area territoriale prescelta per il compimento delle truffe, nella quale permanevano per alcuni giorni, generalmente dal lunedì al venerdì, pernottando in strutture alberghiere – spiegano i militari – Successivamente, individuato un luogo specifico dove agire e prescelta la vittima, inscenavano il consolidato copione, contattando l’anziano direttamente o tramite un complice, spesso stanziato nel napoletano, e facendo leva sui suoi affetti più cari lo inducevano ad ottemperare alla loro richiesta. Ottenuto il denaro ed i preziosi, che venivano ricevuti da uno dei truffatori mentre il secondo lo attendeva poco lontano a bordo di un’auto, svolgendo così anche la funzione di “palo”, i due si allontanavano velocemente per riprendere l’attività altrove”.
L’indagine ha portato alla denuncia di M.G., 28enne e S.D., 24enne, entrambi gravati da vicende penali per reati contro il patrimonio; sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di truffa aggravata e continuata nei confronti di persone anziane.
I Carabinieri invitano a “diffidare da simili telefonate e, ove ciò avvenga, a sottrarsi dalle pressanti richieste dello sconosciuto interlocutore e contattare immediatamente le forze dell’Ordine al 112, comunicando l’accaduto. Non bisogna credere a chi, a qualunque titolo, richieda denaro per risolvere i problemi di un proprio congiunto”.