Federica Piacentini racconta Berlino, la notte dove il prosecco di Imoco rimase al fresco
Federica Piacentini, promossa in prima squadra, si sta diplomando al Liceo Scientifico. La giovane centrale dell’Igor Volley Novara si racconta agli StreetGames ai microfoni di Azzurra fm
Con nove e mezzo di media, Federica Piacentini ha concluso ieri con l’orale il suo esame di maturità, ed attende fiduciosa di prendere il diploma di Liceo Scientifico. Ha svolto il tema su Ungaretti e scelto Matematica alla prova scritta, e con la media che si ritrova, non si aspetta altro che il massimo dei voti. La giovanissima centrale dell’Igor Novara, vuole prendersi tutto e non lascerà niente di intentato. Dall’alto dei suoi 192 cm guarda lontano e pensa alla facoltà di Ingegneria Elettronica indirizzata allo sviluppo delle nuove App, perchè “prima viene la scuola”, anche se adesso quel gioco cominciato al suo paese, guardando Mila e Shyro e le ragazze della nazionale, dove la Piccinini vinceva i mondiali del 2002, è diventato una cosa seria.
“Si è vero, Francesca è stata sin dall’inizio il mio punto di riferimento” spiega la futura numero 14 in prima squadra, invitata a Street Games durante la diretta di Azzurra Fm del 24 scorso.
Diverse le presenze in Champions League a fianco di Massimo Barbolini, in una stagione da protagonista nella cavalcata trionfante in B2 con l’Under 18, arrivata ad un passo dal titolo nazionale perso in finale. “Un anno da incorniciare, frutto dell’unione di un vero gruppo, che si è subito coeso malgrado arrivassimo da realtà diverse – ha spiegato Piacentini al microfono del nostro Marco Foti che ha condotto la diretta radio – ma tutte quante siamo riuscite a costruire una seconda famiglia, anche grazie a Matteo Ignatta e Valeria Alberti (allenatore e secondo n.d.r) ed a tutto il meraviglioso staff, che ci ha consentito di dare il massimo sin dall’inizio”.
Una promozione in prima squadra con il ghiaccio che si è già rotto durante l’anno, e le prime convocazioni di Barbolini che gli hanno fatto respirare l’aria rarefatta della Champions, fino alla finale di Berlino. “Ricordo l’emozione del primo allenamento – spiega Federica – è stato incredibile, avevo visto le ragazze solo in televisione, così lontane e ricordo che mi domandavo come fossero, cosa avrebbe significato giocare insieme a loro”. Una risposta più che rassicurante, che l’ha messa subito a suo agio. “Mi hanno subito fatto sentire parte della squadra. Da loro ho solo da imparare, mi trattano con umiltà, come se abbia sempre fatto parte del gruppo, aiutandomi a crescere nel miglior modo possibile”.
Un’annata a forti tinte azzurre, che ha visto la giovane centrale Igor convocata in allenamento da Davide Mazzanti, con la Nazionale che resta un grande sogno o può diventare un vero obiettivo? “Entrambe le cose, perchè la realtà appartiene a chi crede nei propri sogni, quindi io ci credo e lavorerò per realizzarli”.
Tanta concorrenza e qualità nel suo ruolo naturale in questa nuova Igor, ma le qualità e l’umiltà non mancano neppure a lei, perchè porsi dei limiti? “Penso innanzitutto di mettermi a disposizione lavorando sodo, puntando a crescere, dando tutto ciò che potrò alla squadra e ricevendone altrettanto in cambio, indipendentemente dal fatto di giocare più o meno delle mie compagne”.
Federica Piacentini è “una specie di portafortuna” ha spiegato il giornalista Giuseppe Maddaluno responsabile ufficio stampa Igor che l’ha accompagnata all’intervista; visto che con lei il percorso Champion è stato praticamente netto fino alla finale (una solo sconfitta ininfluente) con la notte di Berlino che ancora brilla negli occhi e nel cuore di tutte e due. “Ricordo la sensazione percepita, ascoltando le parole di Barbolini e vedendo la reazione delle mie compagne, pronte a dare tutto, una sensazione che mi ha fatto pensare che ce l’avrebbero fatta. Ma ho in mente l’immagine delle ragazze che si abbracciano a terra con il palazzetto che impazzisce”. Sensazioni confermate anche dallo stesso Maddaluno, anche lui presente a bordo campo la notte del 18 maggio scorso, quando il cielo di Berlino si colorò d’azzurro : “Quando ho visto le ragazze scendere la passerella durante la presentazione, rilassate e sorridenti, ho pensato davvero che qualcosa di bello potesse succedere”. Ed è lo stesso Maddaluno a svelare un retroscena rivelatore di come il probabile diverso approccio alla partita, abbia forse anche influito sull’esito, quando all’allenamento di rifinitura del mattino, lo staff di Imoco armeggiava con delle casse da sistemate all’interno dello spogliatoio gialloblù; erano bottiglie di Prosecco pronte per essere stappate da mettere in fresco, che con ogni probabilità hanno mestamente fatto ritorno in Veneto.
L’intervista di Marco Foti a Federica Piacentini e Giuseppe Maddaluno, invitati allo stand di Azzurra Fm durante i recenti StreetGames in piazza Martiri a Novara
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