La sicurezza non è certo una priorità per questa amministrazione. Sì, direte voi, l’avevamo capito, ma oggi c’è stata l’ennesima conferma. Ecco cosa è successo in consiglio comunale. Dopo la vicenda del ragazzo di 14 anni derubato e malmenato da un gruppetto di bulli mentre tornava da scuola, il consigliere PdL Raimondo Giuliano ha presentato un’interrogazione nella quale chiedeva “quali azioni si stanno intraprendendo per la tutela dei cittadini più deboli; se i vigili sono stati coinvolti in un’azione di maggiore controllo del territorio; se il Comitato di sicurezza ha affrontato quello che verosimilmente non è un problema sociale e sta realisticamente sfociando in episodi ripetuti di bullismo; se, infine, sono stati promossi progetti sul tema del bullismo all’interno delle scuole”. L’interrogazione era all’ordine del giorno dell’assemblea di questa mattina.
“Risposta? Zero – annuncia Giuliano stizzito – Ma è possibile che su un tema del genere, quando ci sono di mezzo bambini e giovani, un Sindaco possa essere così superficiale? L’unica cosa che è riuscito a dirmi è che non ci sono interventi specifici dei vigili sul tema, anche perchè pare che non sia stata fatta nessuna segnalazione in merito alla vicenda del ragazzo vittima dei bulli”.
I vigili davanti alle scuole, invece, ci sono… “Dicono di aver messo in campo 13 vigili per controllare edifici scolastici e dintorni – spiega Giuliano – Peccato che a Novara ci siano ben 59 scuole… Pazzesco!”.

via ioacquaesapone
Stupita quanto il consigliere Giuliano anche la mamma di MF, il quattordicenne fermato, spintonato nella siepe e derubato da un gruppetto di bulli, mentre da scuola stava facendo ritorno a casa. “Abbiamo fatto denuncia ai Carabinieri – spiega la mamma del giovane – Poi ho personalmente sentito la Questura dove ho scoperto che episodi del genere sono piuttosto frequenti a Novara. E infine ho allertato anche i vigili, spiegando loro quanto accaduto. Onestamente, mi aspettavo un po’ più di attenzione su un episodio così delicato. Come è successo a mio figlio può accadere anche ad altri e se non si interviene con una maggiore presenza sul territorio si mette a rischio l’incolumità dei ragazzi”. Non demorde questa giovane mamma: “Ho anche una figlia – conclude – A volte penso a cosa potrebbe capitare… Io e mio marito, comunque, visto che le istituzioni preposte non intervengono, andiamo avanti, non solo per i nostri figli, ma anche per gli altri ragazzi”.