Novara – Ammontano a 16.412 unità, il 22,6% delle imprese totali del Piemonte Nord Orientale, scelgono di operare prevalentemente nei comparti del commercio, servizi alla persona e turismo, e vedono alla guida giovani under35 nel 10,1% dei casi e donne straniere nell’11,5%: sono questi i tratti salienti delle imprese femminili delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli.
Nel corso dell’anno 2023 le imprenditrici del quadrante hanno dato vita a 1.017 nuove attività, chiudendone 1.089 (al netto delle 67 cancellazioni d’ufficio): il bilancio demografico è risultato, pertanto, leggermente negativo (-72 unità), traducendosi in una diminuzione pressoché marginale (-0,02%) e migliore di quella messa a segno dall’intero sistema imprenditoriale delle quattro province (-0,19%). Le imprese a conduzione femminile hanno inoltre espresso una maggiore dinamicità in riferimento alla componente giovanile e a quella straniera, sebbene su numeri assoluti contenuti, registrando rispettivamente 326 e 192 nuove iscrizioni contro 162 e 151 cessazioni.Per quanto riguarda le singole province, le imprese femminili di Novara hanno mostrato una migliore dinamicità (+0,6%), registrando il solo dato positivo a livello di quadrante e dell’intero Piemonte, mentre quelle del VCO, Biella e Vercelli scontano una flessione, seppur moderata, che si attesta rispettivamente al -0,3%, -0,4% e -0,5%.
Sotto il profilo settoriale le imprese guidate da donne si concentrano prevalentemente nel terziario, collocandosi, in ordine di numerosità, nel comparto del commercio (in cui il 25,4% delle imprese del quadrante risulta femminile), in quello delle altre attività di servizi (incluse parrucchiere, estetiste e lavanderie), che presenta una significativa specializzazione, con un peso delle imprese guidate da donne pari al 62,4% di quelle totali. Seguono l’alloggio e ristorazione, dove in un caso su tre c’è una donna al comando, le manifatture, le attività immobiliari e l’agricoltura. Questa distribuzione si riflette anche a livello provinciale, con lievi differenze: a Biella il terzo settore più rappresentato è quello delle attività immobiliari, mentre nel Verbano Cusio Ossola, data la forte vocazione turistica, il settore dei servizi di alloggio e ristorazione è il secondo come importanza.
Per quanto riguarda la forma giuridica, le imprenditrici scelgono in prevalenza la forma della ditta individuale, adottata in misura più frequente (65,4% dei casi) rispetto alla media delle imprese totale (55,3%). Analizzando i singoli contesti provinciali emergono delle differenze, che ricalcano le specificità dei tessuti produttivi locali: si passa infatti da una quota del 59% di imprese individuali femminili a Biella al 73% di Vercelli, in cui le imprese individuali costituiscono la forte maggioranza anche a livello totale. Analogamente a Novara, che presenta la maggiore incidenza di società di capitali rispetto agli altri territori, anche le imprese femminili scelgono questa forma in un percentuale pari al 22,4%, significativamente superiore alle altre realtà territoriali.
«L’incontro permetterà di conoscere meglio gli strumenti essenziali che consentono di semplificare la gestione della propria attività e i rapporti con la Pubblica Amministrazione» spiega Elisabetta Belletti, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile. «Si parlerà di identità e firma digitale, fatturazione elettronica e cassetto digitale dell’imprenditore, illustrando inoltre i servizi di consulenza e accompagnamento che la Camera di Commercio mette a disposizione di imprenditrici e imprenditori del territorio per aiutarli a promuovere il proprio business attraverso le nuove tecnologie e a un loro utilizzo professionale consapevole, che tenga conto sia dei rischi che delle opportunità».
La partecipazione al webinar del 14 marzo è gratuita: per aderire occorre compilare il form di adesione disponibile, assieme al programma dell’evento, sul sito della Camera di Commercio www.pno.camcom.it.
FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA – Nel Verbano Cusio Ossola il totale delle imprese femminili registrate al 31 dicembre 2023 è di 2.836 unità, il 22,8% del totale provinciale. Rispetto alla consistenza del 2022 (pari a 2.856 unità) si registra un tasso di variazione del -0,3%, calcolato al netto delle cessazioni d’ufficio. Dall’analisi di dettaglio emerge un calo nei due settori più rappresentativi dell’imprenditoria femminile provinciale, il commercio e i servizi di alloggio e ristorazione (rispettivamente -4,0% e -1,2%). In discesa anche l’agricoltura (-2,3%), mentre crescono le altre attività dei servizi (+2,7%), le manifatturiere (+2,0%) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+12,1%), attestate queste ultime su valori assoluti comunque bassi. Sotto il profilo della forma giuridica è l’impresa individuale la forma più diffusa, con una percentuale del 68,1% sul totale delle imprese femminili, superiore alla corrispondente quota calcolata per tutte le imprese provinciali e pari al 57,2%, evidenziando la maggiore tendenza ad una forma di impresa meno onerosa e più semplificata. Seguono le società di capitale, attestate al 16,5% (inferiore alla frequenza complessiva del 20,3%) e quelle di persone con il 13,2% (20% il dato complessivo provinciale).
FOCUS VERCELLI – In provincia di Vercelli il totale delle imprese femminili registrate al 31 dicembre 2023 è di 3.409 unità, il 22,8% del totale provinciale. Rispetto alla consistenza del 2022 (pari a 3.453 unità) si registra un tasso di variazione del -0,5%, calcolato al netto delle cessazioni d’ufficio. Dall’analisi settoriale le attività finanziarie e assicurative registrano un aumento (+6,1%), da leggere in un contesto di valori assoluti comunque bassi, unitamente al manifatturiero (+2,9%). In sofferenza, tra i settori numericamente più rappresentativi, l’agricoltura (-2,3%), i servizi di alloggio e ristorazione (-1,9%) e, in misura più marcata il principale settore, quello del commercio, con una contrazione del -4,2%. Sotto il profilo della forma giuridica la più diffusa è l’impresa individuale, con una percentuale del 73% superiore alla corrispondente quota calcolata per tutte le imprese provinciali e pari al 60,6%, evidenziando la maggiore tendenza ad una forma di impresa meno onerosa e più semplificata. Seguono le società di capitale, attestate al 13,2% (inferiore alla frequenza complessiva del 18,4%) e quelle di persone con il 12,2% (18,7% il dato complessivo provinciale).