Mi definisco, e a ragion veduta, una persona fondamentalmente goduriosa e sono anche del principio che a tavola, come in altre circostanze assai piacevoli, non bisogna assolutamente “avere pietà”.
Tradotto : quando si mangia e si ama non bisogna mai e poi mai risparmiarsi.
Soddisfare a pieno il proprio palato e quello di un proprio ospite va vissuto come un vero e proprio gesto d’amore nel quale dobbiamo cercare di trasmettere passione e stile e anche di esaltare, là dove è possibile, i prodotti che andremo ad utilizzare.
Quale occasione migliore di tradurre coi fatti questo dogma se non la Pasqua?
Ricorrenza assai importante che riunisce intorno ad una tavola imbandita parenti, amici e familiari e che tra le sue peculiarità ha quella di esaltare ancor di più l’assoluta varietà gastronomica del nostro meraviglioso paese.
Nello specifico l’oro di Novara e dei Novaresi a tavola è senza dubbio il riso che acquisisce ancor più valore se preparato con sapienza e con ingredienti tipici del Piemonte, una terra attraversata da sapori e sfumature varie come il re dei vini per antonomasia, il Barolo, un’eccellenza della Valsesia, la Toma e le nocciole d’Alba.
Insomma un connubio di ingredienti che si rendono assolutamente complementari fra loro andando a completare un piatto tanto semplice nella sua preparazione quanto generoso di gusto.
Fatto questo doveroso preambolo, per preparare quattro porzioni iniziamo col far sciogliere dolcemente in una casseruola capace una noce di burro alla quale aggiungeremo a soffriggere il trito molto fino di mezza cipolla bianca.
Aggiungiamo al soffritto il riso, che suggerisco sempre di utilizzare di riseria (W il Km 0!), per iniziare una delle due fasi fondamentali per la buona riuscita di qualsiasi risotto: la tostatura.
Facciamo appunto tostare il riso per qualche minuto fino a farlo “cantare”, come si suol dire in gergo, per poi sfumare il tutto con un generoso calice di Barolo DOCG che regalerà al piatto colore e soprattutto un profumo ed una sapore che hanno del superlativo, ricordando sommessamente che mai un ingrediente particolarmente pregiato è uno spreco nella preparazione di una portata, anzi, il suo pregio e bontà saranno fautori di un ottimo risultato finale, quindi non ne siate avari.
Detto ciò facciamo sfumare tutto il vino e continuiamo la cottura del riso incorporando un mestolo di brodo vegetale bollente alla volta facendolo evaporare e continuando a rimestare in maniera delicata e costante.
Procediamo in questa maniera fino a portare a cottura il riso in un tempo compreso tra i 16 e i 18 minuti avendo anche l’accortezza di regolarlo di sale e pepe nero macinato.
Quando il riso sarà al dente e soprattutto all'”onda”, altro termine tecnico che ne indica la consistenza morbida, possiamo spegnere il fuoco e iniziare la seconda parte fondamentale per un ottimo risotto; la mantecatura inserendo nella casseruola una noce di burro e, in questo caso, la Toma tagliata a dadini piuttosto piccoli.
Io vi suggerisco di utilizzare una Toma semi-stagionata che ha tra le sue caratteristiche un bouquet decisamente più ricco di una fresca.
Lontano dal fuoco mantechiamo energicamente il tutto fino a rendere il nostro risotto particolarmente cremoso.
Prima di impiattare lasciamolo riposare nella casseruola coperta per un paio di minuti ancora, giusto il tempo di ricavare dalla Toma delle scaglie grossolane che utilizzeremo come guarnizione assieme ad un trito di nocciole d’Alba, possibilmente tostate al forno, per una nota finale croccante al piatto.
Ecco finita la preparazione di questo meraviglioso piatto tutto Piemontese e neanche a dirsi che tipo di vino sarebbe l’ideale come accompagnamento.
Io vi saluto e vi aspetto alla prossima augurandovi una serena Pasqua e ricordandovi di ricordare sempre che la cucina è soprattutto amore.
Un abbraccio (mi trovate anche qui e sulla mia pagina fb)
Risotto al Barolo con Toma della Valsesia e granella di Nocciole d’Alba
Ingredienti per 4 persone ( costo totale circa 8 € ) :
360 g di riso carnaroli
50 g di burro
250 g di toma della Valsesia
1/2 cipolla bianca
200 ml di Barolo DOCG
2 Lt di brodo vegetale
15 nocciole tostate
Q.b di Sale e Pepe