La presenza del dott.Garavelli a fianco dei no-pass, induce l’ordine dei medici a valutare procedimento discinare
Il primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Maggiore di Novara, finito al centro dei riflettori, è ora sotto l’esame dell’Ordine medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Novara
Il dottor Pietro Luigi Garavelli, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Maggiore di Novara, è finito al centro dei riflettori, dopo la partecipazione alla manifestazione “no green-pass”, che sabato scorso ha visto centinaia di partecipanti, darsi appuntamento anche nel centro della città gaudenziana, mentre il medico è sceso in piazza ad Alessandria. Inevitabili anche le polemiche seguite e le molte notizie comparse in questi giorni sugli organi di informazione. Eco mediatica che non è sfuggita all’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri, la quale ha deciso di assumere le iniziative del caso.
«Stiamo valutando se esistono i presupposti per un’azione disciplinare e se sarà il caso apriremo un procedimento – spiega il presidente Federico D’Andrea in un comunicato stampa diffuso dall’associazione – Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti: la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche: si va dall’ “avvertimento” alla “censura” per arrivare alla sospensione e alla radiazione. L’Ordine provinciale fin dal primo momento ah sostenuto la campagna vaccinale: il vaccino è uno strumento importantissimo con il quale i sanitari si possono garantire contro il Covid-19 e, di conseguenza, garantire anche i cittadini. E il green-pass si inserisce perfettamente tra i provvedimenti che si possono adottare per contenere la pandemia».