Per “Carlo” (il nome è di fantasia), il vizio del gioco va avanti da diversi anni: oggi è pensionato, 66 anni, da tanto, troppo tempo affetto da ludopatia, quella patologia che gli ha rovinato la vita. Dopo anni di ricatti, estorsioni e minacce ha deciso di denunciare apertamente la sua situazione e di fare appello alle forze dell’ordine.
La storia di “Carlo” inizia quando si rende conto di essere vittima del gioco d’azzardo: dapprima, qualche tentativo, giusto per divertirsi e magari raccimolare qualche euro in più. Poi una tentazione compulsiva che lo ha portato ad investire prima stipendio poi pensione in questo terribile vizio.
Le macchinette del videopoker, in breve tempo, sono diventate una vera e propria dipendenza. Cento, duecento, trecento euro per volta, tanto che, dilapidato ogni tipo di risparmio, “Carlo”, tre anni fa, si è rivolto ad alcuni individui, chiedendo loro dei prestiti. 300/400 euro al mese, con la promessa, il 1° di ogni mese, giorno in cui gli veniva accreditata la pensione, di consegnare il doppio di quanto prestato (con un interesse del 100% mensile). E giusto per non sbagliarsi, l’aguzzino si faceva consegnare dal pensionato novarese la tessera BancoPosta, completa di pin, in modo tale che il giorno dell’accredito della pensione potesse effettuare lui stesso il prelievo, interessi compresi, per poi restituire la tessera al legittimo proprietario.
Ma i soldi, alle macchinette, non bastavano mai: così la vittima a maggio si fa fare un ulteriore prestito di 300 euro da un’altra persona che ha preteso ovviamente la restituzione del doppio del denaro sempre il 1° del mese successivo. A giugno ha prestato altri 400 euro al pensionato, chiedendo indietro la somma di 600 euro.
Impossibilitato a saldare il debito, Carlo è stato aggredito dal suo usuraio che lo ha strattonato, preso per il bavero e minacciato di gravi ritorsioni nel caso in cui non avesse saldato il debito.
A quel punto, il pensionato novarese si è presentato in Questura, denunciando l’accaduto: alla Polizia, sono bastati una serie di appostamenti nel fine settimana scorso, giorno di scadenza dei pagamenti, per arrestare un cinquantenne di Novara, D.M., sorpreso mentre prelevava 600 euro con la tessera intestata alla vittima, e un sessantenne sempre novarese, P.N., sorpreso mentre la vittima gli consegnava la somma di 600 euro, da lui estorta.
Entrambi arrestati in flagranza di reato per usura ed estorsione.
Dopo questa brutta esperienza, “Carlo” ha deciso di farla finita anche con il gioco, o almeno di provarci. Con l’aiuto della Polizia, è stato indirizzato al Gap (ambulatorio per il gioco patologico). Qui inizierà la sua terapia per abbandonare questa dipendenza.