Una serata di ricordi, ma non solo. Una serata anche di speranza per un futuro meritato e su cui si sta lavorando da diverso tempo. La rassegna “I mattoni e le parole” organizzata nell’ambito del programma RI-Costruzione 2014, promosso dal Comitato d’Amore all’interno del progetto “Cultura e aree urbane – Sistema culturale e Casa Bossi”, sostenuto da Fondazione Cariplo, chiude la sua fase “settembrina” con la proiezione del film “Le Storie della casa”, realizzato dal Comitato di Casa Bossi.
Sabato 4 Ottobre, dalle 21, il cortile della Villa Antonelliana si tramuterà in un suggestivo cinema all’aperto per ospitare la produzione Immagina, per la regia di Vanni Vallino, realizzata con la collaborazione di Franco Bordino e Roberto Tognetti e coordinata, nel suo progetto, da Marina Cassani (ingresso 5 euro).
Un film che mostra la casa nei suoi angoli più nascosti e che ne racconta il passato, attraverso le parole e le voci di chi l’ha vissuta, abitata, amata. Storie che ancora oggi si possono ascoltare negli angoli deserti della casa, voci che si ascolteranno come trasportate dal vento e mescolate alla polvere che oggi soggiorna nelle stanze. Il film contiene le Storie, appunto, di chi ha abitato la casa, di chi ha lavorato nelle sue stanze, di chi ha cercato, spesso con fatica, di fare cultura e trasmettere conoscenza tra i suoi muri decadenti e pieni di Storia. Voci di donne e uomini, di persone che portano con sé ricordi precisi anche se spesso lontani; sempre emozionanti, caldi, assolutamente veri.
Ecco il trailer:
L’obiettivo del film è quello di raccogliere testimonianze preziose e poi diffonderle perché diventino patrimonio comune.
«Per questa esperienza – spiega il regista Vallino – abbiamo utilizzato, tra i primi in Italia, nuove tecnologie di ripresa che permettono la realizzazione di lunghi piani sequenza, senza mai interrompere la registrazione della scena, passando anche attraverso finestre con la telecamera e valicando porte “in modo dolce”. E’ un sistema innovativo per raccontare storie e probabilmente cambierà in modo radicale la logica della sintassi cinematografica. Le parole degli intervistati si mescolano, quindi, ad un percorso reale e non virtuale all’interno dei diversi spazi. Il filmato è solo il primo atto di altri che seguiranno, raccogliendo e mostrando nuove testimonianze e fotografie fino ad ora inedite».