Un caldo soffocante che in qualche modo va contrastato. La questione “nuovo mercato coperto” è arriva all’Asl dopo l’esposto presentato da un operatore.
“Abbiamo ricevuto un esposto da parte di un ambulante – spiega il responsabile del Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl Novara, Aniello Esposito – e siamo subito intervenuti. I controlli non sono ancora conclusi, ma è evidente che qualcosa occorre fare. Abbiamo contattato il Comune; l’assessore ha subito dato disponibilità a valutare con i nostri tecnici eventuali interventi da mettere in atto subito“.
E così è stato: “Abbiamo già provveduto ad aprire completamente le finestre laterali, in modo da consentire un migliore ricircolo di aria – spiega l’assessore al Commercio Sara Paladini – Parallelamente ci siamo già mossi per acquistare ed applicare pellicole oscuranti ai vetri, in modo da far entrare meno luce, ed estrattori di calore per far girare aria e abbassare la temperatura“. Interventi, questi ultimi, che richiederanno naturalmente tempo più lunghi.
Comunque, i rilievi dell’Asl hanno fatto emergere un aspetto particolare: “La temperatura esterna e quella interna non hanno grosse differenze; sono praticamente uguali. Il problema è la percezione di assenza di ricircolo di aria nei padiglioni che crea disagi e problemi. Anche l’umidità è uguale all’esterno e dentro i padiglioni”.
“Sicuramente un fattore che contribuisce ad appesantire la questione è l’ondata eccezionale di caldo di questi giorni – continua Esposito – Ma non è la sola: soprattutto nel padiglione dedicato ai prodotti alimentari e freschi le condizioni sono alquanto difficili. Più fa caldo e più i frigoriferi lavorano per tenere in fresco i prodotti che contengono. Dietro quei banchi il caldo è davvero soffocante“.
“Oltretutto – spiega Esposito – la rimozione della copertura in cemento amianto può darsi abbia ulteriormente influito sul surriscaldamento di quei padiglioni. E’ chiaro che c’è un difetto di ventilazione”.
Peraltro, nella fase di realizzazione della struttura, l’Asl stessa ha prescritto che venissero chiuse tutte le eventuali aperture dalle quali sarebbe stato facile l’accesso di animali (piccioni, topi, gatti ecc), a discapito dell’igiene delle varie attività.
Il problema, comunque, assicura l’assessore Paladini, “non è assolutamente sottovalutato o trascurato, si sta lavorando in un clima collaborativo per risolvere la questione“.