Il Referendum per il passaggio della Provincia di Verbania in Lombardia è fallito. Per rendere valida la maggioranza dei sì, sarebbe stato necessario che la metà più uno degli aventi diritto fossero andati a votare, ma la percentuale non ha superato il 33%. Il VCO resta in Piemonte.
L’impresa era difficile: convincere il 50% + 1 degli aventi diritto ad andare al voto, prima ancora di stabilire il numero dei sì; da difficile è diventata impossibile ed il VCO resta in Piemonte. I dati ufficiali raccolti dalla Prefettura portano la percentuale dei votanti al 33,22%, con 47.623 elettori che sono andati alle urne; un numero sicuramente interessante che ha espresso una netta maggioranza per i sì, ma un elettore su tre non è bastato., ed il quorum non è stato neppure avvicinato. Il Comitato Promotore del Referendum che ieri ha chiamato al voto verbanesi, ossolani e cusiani, per spostare la Provincia in Lombardia, aveva intuito l’aria che tirava, ma nella tarda serata di ieri, con le percentuali chiaramente negative, ha parlato comunque di “occasione persa”, mentre sui social qualcuno rincarava la dose bollando il Referendum come “inutile” ma soprattutto “costoso”, visto che il peso della consultazione calcolato in circa 350 mila euro, peserà tutto sul bilancio di una Provincia che si trova in una situazione economica non certo florida.
Sarà comunque un Referendum che entrerà nella storia della Repubblica, perchè unico nel suo genere. Nessun’altra provincia infatti in precedenza, aveva tentato di cambiare regione. Le firme raccolte su iniziativa del ex parlamentare Valter Zanetta, promotore dell’iniziativa referendaria insieme a Luigi Spadone, erano state 5.228 con il quorum che avrebbe dovuto raccogliere almeno 71.688 voti. Proprio Zanetta nel commentare il risultato che andava maturando, si è detto preoccupato per le ripercussioni negative che il fallimento del Referendum potrebbe avere nel rapporto con la Regione Piemonte, mentre dalle segreterie politiche che hanno preso posizione per il no o l’astensione (come PD e Fratelli d’Italia), le speranze di vedere un VCO più “ascoltato” sono destinate a migliorare alla luce del percorso verso l’autonomia del Piemonte, di recente mossosi in questa direzione, aprendo un tavolo di discussione in tal senso col Governo centrale. Come ha confermato la parlamentare di Forza Italia Mirella Cristina: ”Siamo convinti che la bocciatura del referendum dia credibilità al progetto di maggiore autonomia amministrativa del Piemonte, nel quale può inserirsi il tema dell’istituzione della Zona Economica Speciale del Vco”.