Si pensa che una piccola città come Novara debba essere culturalmente e artisticamente mediocre e invece… invece Novara, seppur una “cittadina di provincia”, non è una città culturalmente e artisticamente mediocre. Novara, riassumendo alcuni eventi culturali, da fine novembre ha ospitato presso la Fondazione Novara Sviluppo (e inoltre al Castello di Vicolungo e a Palazzo Bellini di Oleggio) un premio di livello nazionale, il Premio Nazionale d’Arte Città di Novara a cui hanno partecipato artisti da tutta Italia (ad esempio la vincitrice della sezione scultura over 35 Dana Tonutto vive e lavora a Udine); una mostra di grande livello come In principio nella sala dell’Arengo al Broletto, dove opere di Burri, Paladino e Fontana dialogano con grande spontaneità con reperti delle origini del mondo, con gli scritti di Galileo Galilei e i manoscritti antichi (rimarrà aperta fino ad aprile); una mostra di Samuele Bonomi in uno spazio che è memoria e insieme meraviglia architettonica, dove sapienza artigiana, archeologia, antiquariato e poesia si mescolano in un’ambientazione di grande lirismo artistico.
Presso Palazzo Vochieri, sala Genocchio, Novara ha ospitato uno dei più grandi artigiani di marionette Natale Panaro e Bruno Ghislandi, conosciuto nel teatro di figura di tutta Europa; una mostra su Stefano Gorla, l’artista che ha disegnato ed inciso la Novara storica, presso la galleria Silos in via Greppi… e con lui ecco arrivare dalla provincia di Gorizia Stefano Comelli, uno scultore di grande forza poetica, che lavora la materia con la forza della luce, cancellando ogni asperità e seguendo la linea del sospiro.
Stefano Comelli, nato a Trieste nel 1968, vive e lavora a Versa di Romans d’Isonzo (GO). Artisticamente il primo riconoscimento arriva nel 1987 dalla fondazione A. Alberti che gli conferisce il primo premio per la scultura (sezione giovani). Nel 1992 l’Associazione Caraian gli assegna la prima borsa di studio per seguire corsi di perfezionamento in campo artistico. Viene scelta l’Accademia estiva di Salisburgo dove si perfeziona in scultura su pietra. Dal 1990 partecipa a simposi di scultura nazionali e internazionali, proseguendo allo stesso tempo una ricerca in campo sperimentale attraverso le installazioni sui fiumi, nei parchi e nei luoghi abbandonati. Nel 2008 i Musei Provinciali di Gorizia acquisiscono nella loro collezione una piccola scultura in pietra. Nel 2009 entra nella collezione “Concordia Sette” di Pordenone presso la casa Zanussi.
…Dai primi anni Novanta l’interesse per la materia sconfina e l’artista valica il legame con la pietra per dilatare l’esperienza e l’indagine verso ogni possibile mezzo scultoreo. Legno ,marmo, metallo, ma anche materiali che esulano dalla ufficialità della disciplina divengono allora campo di sperimentazione, strumento per una riflessione sul senso della scultura contemporanea, che Comelli conduce in equilibrio tra le fonti della tradizione e le nuove strategie estetiche e teoriche, legate a una dilatazione spazio temporale dell’oggetto artistico.
Francesca Agostinelli
Frammento dal testo “Tradizioni” dal catalogo “Percorsi 1987 – 2006”
Comelli sembra raccontare con la leggerezza dell’aria la materia dell’universo. L’eleganza del suo gesto artistico conquista lo spazio. Grande merito averlo ospitato a Novara.
Sì, Novara non è una “città di provincia”, almeno non lo è culturalmente e artisticamente parlando.