Per la moria di pesci nel Terdoppio, denunciato il titolare di un’azienda sita proprio lungo il torrente
Uno sversamento inquinante nel luglio scorso, aveva provocato la morte di almeno 200 kg di pregiata fauna ittica lungo l’asse del Terdoppio fra corso Trieste ed il viadotto della ferrovia To-Mi.
Nel pomeriggio del 14 luglio scorso a Novara, centinaia di pesci morti galleggiavano sulla superficie del torrente Terdoppio, fra il ponte “con le ali” di corso Trieste e il viadotto della ferrovia Torino-Milano. Sulla base delle segnalazioni a seguito dell’increscioso episodio d’inquinamento, costato almeno 200 kg di fauna ittica pregiata, la Stazione Carabinieri Forestale di Novara, dopo lunga e complessa attività di indagine, è arrivata alla segnalazione all’A.G. del presunto responsabile di inquinamento ambientale.
Testimonianze, rilievi sul territorio, analisi dell’ARPA e ricostruzione storico-ambientale dei fatti hanno condotto ad individuare, quale possibile responsabile, un’azienda con sede in città, proprio lungo l’asta del torrente Terdoppio.
Plausibilmente, l’effetto mortifero è stato causato da un avventato scarico in acque pubbliche, operato dall’azienda per problematiche connesse al corretto funzionamento degli impianti del sito industriale stesso.
La causa probabile della morte diffusa di ittiofauna apparirebbe essere l’ipossia, cioè l’abbassamento anomalo e grave dei livelli di ossigeno presenti nelle acque, con conseguente morte per asfissia dell’ittiofauna presente.
Per i fatti, il responsabile dell’azienda, gestore di un’industria di produzioni chimiche operante in loco, è stato denunciato per inquinamento ambientale e per uccisione di animali. L’indagato è cittadino italiano, domiciliato sul territorio della provincia.
L’inquinamento ambientale e l’uccisione di animali sono due fattispecie dellittuose introdotte da alcuni anni nel codice penale a tutela dell’ambiente e degli animali.