Dal randagismo di cucciola, all’adozione in una casa con un bel giardino a Vespolate. Ma quello che sembrava un paradiso si traduce in un nuovo inferno. La storia di Dada, raccontata da Enpa Novara; uno dei 4 cani salvati nella fattoria della sofferenza, che ora cerca qualche buon cuore per una nuova occasione di speranza.
Il 1° settembre scorso, a seguito di molteplici segnalazioni, i volontari dell’Associazione Meta, insieme alle autorità locali, sono riusciti a mettere in salvo una parte degli animali detenuti in condizioni precarie da un privato a Vespolate. In quella che abbiamo battezzato la “fattoria della sofferenza” sono state trovate diverse carcasse di animali, ma per fortuna 4 cani, 8 conigli, 6 germani, 6 oche e diversi galli, galline e pulcini, sono stati portati al sicuro. Fra i quattro cani recuperati c’è Dada, che Enpa Novara si è nuovamente trovata a dover accudire. Una storia veramente sfortunata ed un mesto ritorno al canile per Dada, che 5 anni fa, praticamente da cucciola di 5 mesi, veniva salvata dal randagismo pugliese e come tanti cani vaganti sul quel territorio “viveva da selvatica, senza la madre, girovagando per scampare alle sue paure – scrive Empa Novara nel suo racconto – ma soprattutto alla fame e agli oltraggi delle persone del posto che non gradivano la sua presenza la allontanavano con modi raccapriccianti; per questo fu fatta giungere al nord per darle una possibilità di socializzazione integrazione ma principalmente per un percorso riabilitativo che ha completato con successo dopo alcuni mesi grazie anche al suo compagno Tommy che con lei ha diviso il box tale da diventare una coppia indivisibile”. Una speranza di salvezza che sembra davvero concretizzarsi, quando la coppia viene adottata da una persona che aveva superato i controlli (spiega Empa) e che avrebbe potuto garantire a Dada e Tommy, una casa con un giardino enorme in Piemonte, insieme ad altri cani ed animali. A Vespolate però, come ha raccontato la cronaca è andata molto diversamente. Il paradiso si è tramutato in un nuovo inferno “questa persona per motivi successivi personali, cambia nel tempo, lascia morire di fame gli animali, infliggendogli atroci sofferenze” scrive l’associane animalista novarese, raccontando come Dada oggi stia vivendo il suo ritorno in canile. “Dada ha passato anni in un incubo peggiore di quello che aveva lasciato al sud, ricoverata in un canile vive ora in una condizione di depressione paura e giustamente non ha più fiducia per la sua vita futura, le immagini che si sono viste nel sequestro sono state devastanti per chi ha potuto vederle e nella mente e nel cuore di Dada hanno un peso incolmabile”. La storia di Dada non può finire qui, non senza un’altra occasione, una nuova speranza. “Ora noi tutti siamo qui per cercare per lei una famiglia che le possa dare amore affetto pazienza e stabilità ma soprattutto un luogo con persone che le vorranno bene per sempre – da qui l’appello di Enpa – Vi prego aprite il vostro cuore e adottate la piccola Dada ve ne prego con tutta la umana compassione, pietà carità e bontà d’animo”.
Per aiutare la piccola Dada si può contattare Paola di ENPA Novara al numero 335/1739075
Blitz nella fattoria della sofferenza. Foto e video del salvataggio