“L’Italia torni ad essere un paese normale. Voglio vincere per dare ai miei figli quello che i miei genitori hanno lasciato a me”: così Matteo Salvini questo pomeriggio dal palco dell’Auditorium Cantelli, gremito all’inverosimile per ascoltare il leader leghista.
Sicurezza, tasse ed immigrazione clandestina i temi affrontati da Salvini e che hanno scaldato la platea, già parecchio accaldata. Un’atmosfera di entusiasmo palpabile ed il tentativo da parte delle varie anime del movimento, soprattutto in chiave locale, di dare l’impressione di una ritrovata unità che dovrà essere verificata nei fatti: non è un caso infatti che sia il segretario nazionale Roberto Cota ed il suo vice Riccardo Molinari (che dovrebbe sostituirlo alla guida del partito piemontese il prossimo ottobre, con il congresso), abbiano entrambe rivendicato per il Carroccio la candidatura a sindaco espressione del centrodestra per le prossime amministrative che si svolgeranno nel capoluogo nel giugno 2016.
Concetto ribadito dallo stesso Salvini ai giornalisti, durante il breve incontro successivo al comizio “Servono sindaci normali con la spina dorsale dritta” precisando che non c’è “nessun nome per Novara. Il nome lo faranno i novaresi, ma il Sindaco sarà della Lega”.
Fuori dal conservatorio qualche protesta e tafferuglio con un gruppo di manifestanti oppositori che sono stati allontanati dalla polizia e riuniti in Piazza Puccini