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Novara

A San Rocco, 300 famiglie senza riscaldamento. «E Atc se ne lava le mani»

L’ennesimo incontro si è concluso con un nulla di fatto. Ad oggi, la residenza San Rocco, ubicata in via Unità d’Italia, ha debiti con Eni per 246 mila euro, le caldaie spente e una grossa incongnita sull’amministrazione di quegli oltre 300 appartamenti che, una volta, appartenevano ad Atc e che Atc stessa ha amministrato fino a pochi mesi fa.

I condomini si sono riuniti in associazione per tutelarsi, ma a quanto pare, nonostante le due manifestazioni e i numerosi incontri che si sono svolti in questi anni, la soluzione sembra sempre più lontana. Da una parte Atc se ne lava le mani, dall’altra l’associazione accusa Atc di “pasticci amministrativi” che hanno complicato le cose, portandole ad un punto di non ritorno. Le casse di Atc sono vuote, il debito di 26 milioni di euro lo conferma, l’agenzia per la casa non vuole più occuparsi della gestione e amministrazione di quelle abitazioni, forte dell’ultima sentenza di Cassazione che dà ragione all’ente pubblico. E i residenti di quei palazzi (dei quali 20 rimangono ancora di prorpietà di Atc) potrebbero rimanere senza riscaldamento.

“Per nostra sfortuna, siamo stati amministrati da ATC – spiega Giuseppe Favatà, dell’associazione San Rocco – che con il suo metodo, cioè quello di non perseguire i morosi (che nell’anno 2014 -2015 ammontavano a 181 mila euro, ndr), hanno determinato un buco amministrativo anche nella nostra amministrazione che nulla ha da spartire con l’amministrazione interna di ATC”. Niente soldi, ma anche altri errori: “Non solo il danno ma ne consegue la beffa, in quanto ATC, nella persona dei dirigenti, non riconoscono gli errori, e trincerandosi dietro la posizione di pubblica amministrazione, invitano a far causa. Dopo cinquant’anni, tra l’altro, scopriamo che le tavole catastali non riportano il locale caldaia, quindi anche un danno erariale in quanto non è stata mai pagata ICI o IMU nè tantomeno eseguito il 770 del fabbricato; il terreno in cui sono ubicate le 29 palazzine a tutt’oggi risulta intestato all’ente pubblico, che deve eseguire il frazionamento dei terreni e relativa intestazione al condominio costruitovi sopra”.

Una matassa che non si riesce a sbrogliare; e sale, in vista dell’arrivo imminente della stagione invernale, la preoccupazione dei residenti.