Sulle Colline Novaresi, la vendemmia come strumento di turismo e didattica
Parte dalla Provincia di Novara il progetto “Vendemmia Turistica e Didattica”, allo studio un procollo di sicurezza con tutti i soggetti del territorio.
Nella mattinata del 10 maggio, l’aula consiliare di Palazzo Natta sede della Provincia di Novara, ha ospitato un’interessante discussione intorno al progetto “Vendemmia Turistica e Didattica”, alla presenza del vicepresidente nazionale e referente per il Piemonte dell’associazione “Città del vino” Stefano Vercelloni, del sindaco di Ghemme e presidente della Convenzione dei quattordici Comuni vitivinicoli Davide Temporelli, dei tecnici dello Spresal dell’Asl Novara, dei rappresentanti dell’Ispettorato territoriale del lavoro, delle associazioni di categoria provinciali Confagricoltura-Unione agricoltori e Confederazione nazionale agricoltori.
L’obiettivo è di rendere uno dei momenti più importanti del mondo vitivinicolo locale, ovvero la vendemmia, aperto anche ai non addetti ai lavori, nel rispetto delle norme di sicurezza.
L’intenzione è quella di “lanciare nel nostro territorio con il prossimo mese di settembre – ha spiegato il consigliere delegato all’Agricoltura Maurizio Nieli – alla luce del grande interesse che questo momento suscita tra gli appassionati del turismo enogastronomico che da qualche anno, hanno cominciato a frequentare le colline del Novarese”.
L’incontro ha visto gli intervenuti concordare sulla necessità di dotare il territorio novarese di un protocollo condiviso e da redigere sulla base delle indicazioni della Regione, con la quale sono già in corso contatti per quanto riguarda la materia sanitaria, e dell’Anci che ha elaborato a sua volta un documento già adottato attraverso il progetto pilota di Alba del 2020. La decisione si inserisce, tra l’altro, in quello che è l’obiettivo dell’associazione nazionale “Città del vino” per il 2021: “E’ infatti necessario stabilire regole – precisa ancora Nieli – affinchè quanti partecipano alla vendemmia come ospiti e visitatori delle attività dell’azienda vitivinicola lo possano fare nel rispetto di norme che, in caso di controlli da parte delle autorità preposte, evitino situazioni di contrasto con la qualità delle attività lavorative in corso di svolgimento”.
Il vicepresidente nazionale e referente di “Città del vino” per il Piemonte Stefano Vercelloni rimarca dal canto suo che “questo protocollo è uno strumento fondamentale per vivere la vendemmia in maniera serena e in sicurezza anche alla luce delle nuove disposizioni legate alla pandemia”.
In conclusione del comunicato stampa diffuso dall’ente Provincia, il consigliere Nieli fa sapere che “da parte dei soggetti coinvolti c’è l’impegno di incontrarci nelle prossime settimane per un confronto finale in modo da arrivare alla prossima vendemmia con un protocollo ben definito, con l’augurio che questa possa essere un’occasione di condivisione e convivialità tra gli operatori vitivinicoli e i visitatori e turisti della nostra zona”.