Vicolungo – “Nel tavolo di confronto sulla siccità di ieri sera, martedì 27 febbraio, alla cascina Margherita di Ponzana – spiega il sindaco di Vicolungo Marzia Vicenzi e consigliere provinciale – sono emerse alcune soluzioni in grado di fornire risposta nel breve termine per contenere il problema dell’emergenza idrica nella nostra pianura, in attesa dei necessari investimenti di lungo periodo. In particolare desidero evidenziare i progetti di ricarica controllata della falda per rendere disponibile e stoccare volumi importantissimi di acqua altrimenti non gestibili nella nostra pianura. Così facendo, potremmo arrivare a stoccare fino a ottocento milioni di metri cubi d’acqua (considerando che solo un centimetro di Lago Maggiore equivalgono a 2,2 milioni di metri cubi). Nelle nostre falde possiamo arrivare ad accumulare un volume considerevole dell’acqua che è indispensabile per irrigare il comprensorio della provincia di Novara. Un progetto del genere sarebbe di competenza dell’Associazione Est Sesia, che è preposta alla gestione della rete di distribuzione. Come è stato giustamente sottolineato, il quantitativo d’acqua non è calato in maniera significativa negli anni (circa quattro punti percentuali), ma si concentra in un numero di giorni minore e in differenti periodi rispetto al passato, rendendo lo stoccaggio dell’acqua quando è disponibile il tema fondamentale per il nostro comparto agricolo. La proposta è quindi di prendere l’acqua quando è disponibile e non solo quando serve. Anche se alla fine della stagione invernale in campagna non si è ancora pronti ad irrigare, potremmo iniziare a stoccare e a recuperare l’acqua da utilizzare nella tarda primavera. Il processo di ricarica richiede almeno 50 giorni per stoccare l’acqua e per poterla utilizzare per irrigare. Ad esempio, si può usare l’acqua che emerge naturalmente nella linea delle risorgive e dai fontanili. I territori a monte potranno impiegare direttamente le acque superficiali che attraverso i canali di drenaggio verranno utilizzate negli apprezzamenti di valle. In estrema sintesi le tecniche di ricarica controllata permetterebbero di contrastare l’impoverimento della falda freatica in parte dovuto alla sostituzione della pratica della sommersione con la semina del riso in asciutta utilizzando la risorsa idrica disponibile in un periodo in cui non verrebbe impiegata per l’irrigazione.
Da parte mia posso assicurare che andremo avanti con i tavoli di confronto per affrontare una questione che considero prioritaria, ma sin da ora chiedo all’ente preposto per affrontare il problema della siccità di prendere posizione e attivarsi per considerare queste soluzioni economiche e di facile esecuzione. Perché fino ad oggi non è stato fatto?”