Si ferma il comparto del rubinetto. Dopo Nobili e Paffoni, stop anche per Zucchetti, Bellosta e Cimberio
In attesa di confortanti notizie per i provvedimenti economici del Governo, arrivano sempre più conferme di stop dalla aziende del’alto novarese di rubinetteria e valvolame
Dopo l’ultimo decreto Conte di mercoledì sera, il tentativo del Governo di tenere acceso il motore produttivo del Nord ha incontrato non poche difficoltà. Dalle paure ai dubbi, sfociati anche in qualche protesta dei lavoratori, alle prese di responsabilità di molte aziende che già da tempo avevano provveduto ad attuare procedute atte alla prevenzione del contagio da Coronavirus; si è arrivati agli incontri fra i rappresentanti delle varie categorie e dei sindacati, con l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, dai quali evidentemente devono essere arrivate rassicurazioni in merito alle questioni fiscali e degli ammortizzatori sociali. Questo spiegherebbe come siano diverse le aziende produttive che con il termine della settimana lavorativa, abbiano deciso di sospendere le attività almeno per una settimana. Un esempio più che probante è quello che arriva dal comparto rubinetteria e valvolame del novarese. Nel Cusio e borgomanerese, alla decisione di stop annunciata ieri da Nobili e Paffoni infatti, sono seguite in giornata le conferme d’interruzione da parte di Bellosta e Cimberio a cui è seguita anche la decisione dei vertici di Zucchetti. Nella rubinetteria gozzanese ieri, dopo un confronto con i lavoratori e le rappresentanze sindacali, l’azienda aveva inizialmente valutato la possibilità di adeguare la sicurezza fino a quel momento non sufficiente a garantire la tranquillità dei dipendenti, con un rientro previsto per martedì 17, poi la decisione di fermare le macchine. Non si escludono affatto che altri imprenditori seguano l’esempio.
Aziende e lavoratori di tutto il comparto del rubinetto, uno dei più importanti nel novarese, oggi aspettano di vedere nel decreto economico varato dal ministro Gualteri, quelle misure necessarie a garantire una certa sicurezza nell’immediato futuro, in favore di tutte le componenti coinvolte, nonché un accordo chiaro su un protocollo chiaro da attuare negli ambienti di lavoro, che preservi la salute degli operatori e garantisca un freno al contagio.
Paura e proteste nelle fabbriche. Alla Zucchetti operai fermi fino a martedì, chiedono più sicurezza