A Novara no green pass come nei lager: un coro di sdegno e prime ipotesi per richieste risarcimento danni
Dalla Regione Piemonte alla Provincia di Novara, per arrivare allo sdegno del primo cittadino Canelli. La manifestazione dei no green pass novaresi, vestiti come gli internati nei campi di concentramento ha sollevato un coro unanime di condanna, che potrebbe scaturire in azioni legali per risarcimento danni.
Dici Vermicino e pensi al povero Alfredino. Leggi Avetrana e ti viene subito in mente la fine della piccola Sara Scazzi. Fino a venerdì scorso, digitavi Novara su Google ed i risultati parlavano di volley, calcio, gorgonzola e si palesava in tutta evidenza l’immagine della Cupola antonelliana. Dopo la manifestazione dei no green-pass di sabato scorso in centro città, con quel parallelo evidente alla Shoah ed alla tragica fine degli internati nei campi di concentramento, Novara è finita in tendenza sui principali social, per ragioni non certo “promozionali”. Anni di lavoro per creare un immagine positiva e di promozione della città, messi improvvisamente in ombra. Ulteriore testimonianza arriva dall’ufficio Urp del Comune di Novara, che nelle ultime ore ha visto la propria casella mail intasata da decine di indignati che hanno scritto da ogni dove.
E’ possibile quantificare il danno di immagine alla città? Domanda che si è cominciato a fare Riccardo Lanzo, vice capogruppo in consiglio regionale del Gruppo Lega, il quale annuncia il suo impegno “affinché la Regione Piemonte, garante dei diritti di tutti i cittadini piemontesi e tra questi quanti appartengono alla comunità ebraica, possa chiedere un risarcimento per il danno d’immagine causato”.
Preannuncia di valutare la situazione anche l’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, che dopo aver visto in prima fila tra i manifestanti “travestiti” da internati, una propria dipendente, ha preannunciato possibili azioni legali, e questo dopo aver sospeso la stessa.
Prese di posizioni unanimi arrivano anche dai principali rappresentanti delle amministrazioni locali.
“Nulla da dire sulla possibilità di manifestare il dissenso al Green Pass, ma ci sono limiti che non dovrebbero mai essere superati e soprattutto non attraverso la violenza – scrive in un comunicato Alessandro Canelli – Perché di questo si tratta, di violenza psicologica che va condannata con forza esattamente come la violenza fisica”. Il primo cittadino di Novara parla del rispetto di chi vuole manifestare “per gli altri e per la nostra storia – in una città, sottolinea Canelli – che tra l’altro vede il 90% delle persone che ha deciso di aderire alla campagna vaccinale a tutela di se stessi e degli altri. Alla manifestazione di sabato c’era una piccola parte di quel 10% mancante che non si è sottoposto al vaccino per svariati motivi. Stiamo parlando di numeri molto bassi ,di poche persone che purtroppo, però, hanno portato nella nostra città una protesta inaccettabile per come è stata messa in scena. I manifestanti non potevano scegliere modo peggiore per esprimere una posizione sulla quale si può o meno essere d’accordo ma che non doveva diventare causa di vergogna e di polemica nella nostra comunità”.
Dello stesso tenore le considerazioni del Presidente della Provincia di Novara: “Un’iniziativa che ha dell’inspiegabile, una scelta irrispettosa e massimamente scorretta che non ha nessun tipo di giustificazione – spiega Federico Binatti, il quale nel ribadire il pieno diritto a manifestare, esprime però il pieno dissenso – per il parallelo con una pagina tragica della storia, proprio perchè chi è stato deportato e ucciso nei lager “non era libero di manifestare la propria opinione o veniva discriminato per questioni di tipo razziale. Paragonare una scelta personale a quelle tragiche situazioni, denota la totale assenza di consapevolezza rispetto a fatti mai dimenticati e che sono tuttora una ferita aperta per il nostro Paese e per il mondo intero. Con questa forma di protesta davvero raccapricciante e dalla quale tutti, Istituzioni e cittadini, in queste ore stanno prendendo le distanze in maniera ferma, queste persone dimostrano solo irresponsabilità e inciviltà e sono lontane anni luce dal principio democratico e costituzionale della libertà di opinione in nome del quale pensano di agire”.
“Desidero esprimere a nome mio e di tutta la Cgil di Novara e del Verbano Cusio Ossola, lo sdegno più profondo nei confronti di chi ha sfilato in centro a Novara contro vaccini e green pass – fa sapere Attilio Fasulo a nome del Sindacato – per l’aver paragonato ciò, alla persecuzione ebraica da parte dei nazisti, è profondamente insultante e inaccettabile per tutta la società civile. Siamo di fronte a manifestazioni aberranti, che, come nel caso delle aggressioni alle nostre sedi sindacali o ad alcune strutture ospedaliere, mostrano il segno di un imbarbarimento e di un clima preoccupante che cresce nel nostro paese. Facciamo dunque appello a tutte le forze democratiche, progressiste e antifasciste, affinché episodi di questa natura siano condannati e non abbiano a ripetersi“ .
Anche l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Novara è intervenuto, diffondendo un proprio comunicato stampa, firmato dal presidente dott.Federico D’Andrea: “Non intendo entrare nel merito di una vicenda vergognosa che è già stata commentata un po’ da tutti, istituzioni e partiti politici e che ha gettato discredito sull’intera città, ma vorrei cogliere l’occasione per riaffermare che il cosiddetto “green pass” è un provvedimento di buon senso e che ha permesso che si possano svolgere le più svariate attività economiche. Lungi da essere una misura liberticida, è una norma che va a tutela di tutti i cittadini”.
Anche Milù Allegra, la consigliera del Partito Democratico più votata nella recente tornata elettorale amministrativa, definisce “spettacolo indegno al quale la città ha dovuto assistere” la manifestazione di sabato “un corteo che vede sfilare persone con cartelli che paragonano la campagna vaccinale alla tragedia della Shoah ci indigna fortemente”. Allegra consiglia ai manifestanti no green pass di “andare a vedere che cosa è stato Auschwitz, di studiare che cosa è stata realmente la Shoah, la più grande tragedia della Storia dell’umanità”.
Nel prendere le distanze il Partito Democratico di Novara, chiede invece alle istituzioni di “proseguire con impegno e celerità la campagna vaccinale, unico strumento per uscire dall’emergenza sanitaria e per riprenderci del tutto le nostre vite, e alle cittadine e ai cittadini che ancora non lo hanno fatto di vaccinarsi, esercitando la loro libertà nell’interesse di tutta la comunità”.