Accattonaggio, degrado urbano e prostituzione: sono i temi su cui si sono sviluppate le tre ordinanze passate al vaglio della Prefettura ed illustrate in commissione consiliare. In tema di sicurezza, l’amministrazione aveva presentato al Palazzo del Governo cinque ordinanze, due delle quali non sono state “approvate” dal Prefetto (una relativa allo sgombero di locali per questioni di igiene e l’altra sull’occupazione abusiva): “Per garantire l’igiene in luoghi pubblici – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale Mario Paganini – occorre l’intervento dell’Asl, con un allungamento dei tempo notevoli: contingenza e urgenza, dunque, prerogative essenziali delle ordinanze sindacali, verrebbero meno. Per le occupazioni abusive esiste una gerarchia legislativa che prevede fonti superiori che introducono il reato nel penale”.
PROSTITUZIONE
Prevede il “divieto di stazionare in area pubblica o sulla pubblica via ingenerando la convInzione di esercitare l’attività di prostituzione, consistente nell’offerta di prestazioni sessuali a pagamento: il divieto a chiunque nei luoghi sopraindicati, di contrattare prestazioni sessuali a pagamento con persone che esercitano la prostituzione”.
Sanzione amministrativa di 100 euro per chi offre prestazioni sessuali e 500 per chi contratta tali prestazioni.
DEGRADO URBANO
Prevede il divieto di l’utilizzo in modo improprio degli spazi e dei beni pubblici o parte di essi: è vietato accamparsi, bivaccare o sdraiarsi; consumare alimenti e/o bevande sporcando o abbandonando rifiuti; turbare l’accesso e la libera fruizione degli spazi pubblici e dei beni”
Il tutto in zone ben delimitate: dalla Stazione al Centro, fino ai parchi ed aree verdi.
Sanzione da 25 a 5oo euro, sanzione che verrà sospesa nel caso in cui il trasgressore provveda immediatamente al ripristino del precedente stato dei luoghi.
ACCATTONAGGIO MOLESTO
L’ordinanza vieta “qualsiasi forma di accattonaggio in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale e sulle aree di pertinenza dei trasporti pubblici in tutti i casi in cui sia effettuata in maniera continuativa e fastidiosa e non per una legittima richiesta di umana solidarietà”.
Sanzioni da 25 a 500 euro.
“Ci aspettavamo ordinanze da “sindaco sceriffo” e invece abbiamo le ordinanze del “ghisa” – ha tuonato il consigliere Daniele Andretta – L’occupazione abusiva è uno dei grossi problemi di Novara: peccato non si sia riusciti a far passare un’ordinanza che potesse agire nell’immediato. Sul tema ci vorrebbe davvero “tolleranza zero” visti i crescenti bisogni di chi vive in città. E anche sulla prostituzione, in diverse città d’Italia si è fatto molto di più che non a Novara. Sarebbe stato utile, magari, creare qualche deterrente per i clienti. Se manca la richiesta viene meno anche l’offerta. Queste ordinanze dovevano essere rivoluzionarie, così come erano state annunciate, ma non hanno nulla di eccezionale e soprattutto sono state presentate la scorsa estate e arrivano da noi dopo mesi e mesi”.
“Sono uguali a quelle dell’ex sindaco Ballarè – ha aggiunto la consigliera pentastellata Vigotti – Anzi, quelle erano forse più incisive”.
“Bisogna che i vigili, nei controlli – ha proposto la democratica Elia Impaloni – riescano a capire chi tra le prostitute che vengono controllate sono vittime di sfruttamento. In questo caso, sarebbe utile prevedere un percorso di recupero insieme ad associazioni che operano sul territorio”.
Le ordinanze restano in vigore fino al 31 dicembre: verranno poi valutati i risultati. “Va aggiornato il regolamento di Polizia Urbana – ha concluso Franzinelli – E’ particolarmente datata e necessita di una revisione”.