Ora Atc garantisce collaborazione e disponibilità a proseguire nell’amministrazione del supercondominio San Rocco “in attesa che il presidente del Tribunale di Novara proceda alla nomina di un nuovo amministratore auspicata – scrive Atc – per i primi mesi del 2017″.
“Vogliamo siano garantiti almeno il riscaldamento e i servizi di base che in questa fase di transizione in cui non c’è un amministratore rischiano di subire tagli che penalizzerebbero fortemente tutti i residenti, che è l’ultima cosa che vogliamo accada”. Per questo, l’Agenzia “si presta a collaborare per gestire la bollettazione di questi mesi e per le rate per sanare il pregresso, che i residenti si sono impegnati a ripianare”
Intanto, Atc invita, secondo quanto previsto dall’articolo 1117/bis del Codice Civile, “ogni condomìnio, anche attraverso il proprio amministratore, a nominare un rappresentante che dovrà poi intervenire in apposita assemblea per la nomina dell’amministratore del supercondominio della gestione riscaldamento San Rocco. Questa è la via giuridicamente obbligata per amministrare correttamente il complesso e poter svolgere tutte le necessarie attività ordinarie e straordinarie”.
“Manterremo, come abbiamo sempre fatto- conclude il presidente di Atc Giuseppe Genoni – un atteggiamento collaborativo e responsabile, ricordando che Atc, che è proprietaria di soli 20 alloggi su 392 che compongono il supercondominio, non deve occuparsi dell’amministrazione, come stabilito dalla Corte di Cassazione al termine di una lunga vicenda legale”.
“Non siamo politici e quindi non siamo abituati a girare la frittata a piacimento”, ribatte Giuseppe Favatà dell’associazione Residenza San Rocco. “La legge e le norme del nostro Ordinamento Giuridico non sono un rubinetto da aprire e chiudere a piacimento”.
“La spiegazione di come si amministra un supercondominio non va solo letta, ma andava messa in atto, cosa che non è mai stata fatta e anzi da parte di Atc è stato sempre dichiarato che non avevano l’obbligo di indire l’assemblea, ma veniva fatto per puro spirito di collaborazione e per venire incontro alle richieste dei condòmini. Ora, dopo 10 anni di pessima amministrazione, dopo aver permesso con la loro imperizia e incapacità che il debito dei morosi giungesse ad una cifra record di € 241.000 in barba all’articolo 9 della legge 220/2012, che menziona l’obbligo dell’amministratore di agire con richiesta di decreto ingiuntivo contro i morosi, si rivolgono al tribunale con una richiesta a nostro avviso incomprensibile, visto che non si è tenuta nessuna assemblea con la presentazione del consuntivo 2015/2016 e quindi nessuna votazione. La rinunzia dell’amministratore da noi eletto in assemblea il 28 giugno, è stata eseguita con motivazioni ben precise”.
L’udienza in tribunale è fissata per l’8 marzo 2017, praticamente alla fine dell’esercizio in corso.
“C’era l’accordo che Atc continuasse ad amministrare per quest’ultimo esercizio, in prorogatio, dichiarando che non avremmo votato il consuntivo 2015/2016 perchè riteniamo vi siano errori a noi sfavorevoli; votando favorevolmente, avremmo ratificato tutto l’operato degli anni scorsi, ed era a quello che Atc mirava. Non avendo accettato di votare favorevolmente, ed avendo presentato un esposto in Procura della Repubblica, ATC non ha più nulla da salvare e quindi si rifiuta di indire l’assemblea”.
L’associazione precisa anche che “la cassazione non ha stabilito che Atc non debba occuparsi dell’amministrazione del San Rocco: l’agenzia è obbligata per prorogatio a continuare fino alla elezione di un nuovo amministratore. E non essendo stata sfiduciata in assemblea, lo deve fare con tutti i doveri di un amministratore”.
Dall’Associazione Residenza San Rocco, nei giorni scorsi, è stata consegnata agli uffici di Atc una diffida relativa alla responsabilità dell’agenzia per eventuali danni che potrebbe causare l’abbandono dell’amministrazione.
“Ed ecco che corrono ai ripari, si offrono di gestire la bollettazione di questi mesi, continuando sulla falsa riga degli anni passati, determinando l’importo e inviando ai condòmini ciò che devono pagare. E’ nostro diritto controllare i dati dell’esercizio passato, e determinare l’importo del preventivo, ribadiamo che non siamo sudditi ma proprietari, vogliamo l’assemblea”.