La trasparenza non è proprio di casa a Palazzo Cabrino… Questa volta sono gli asili nido i protagonisti malcapitati della vicenda che vi stiamo per raccontare. Ai bei tempi, quando la crisi non comprometteva ancora il portafoglio familiare, il Comune di Novara doveva far fronte a lunghissime liste di attesa, composte da famiglie che aspettavano si liberasse un posto in qualche nido per portarci il proprio bambino ed andare tranquillamente al lavoro tutti i giorni.
Poiché i posti degli asili nido pubblici non erano sufficienti a soddisfare le richieste, l’ente ha affrontato il problema convenzionandosi con strutture private.
All’arrivo della giunta Ballarè, è scattata l’operazione “accreditamento”, con richieste specifiche che hanno impegnato i titolari dei nidi in opere di sistemazione degli spazi, ampliamento degli stessi, corsi di formazione e di sicurezza e quant’altro. Richieste per le quali sono stati necessari degli investimenti, comunque affrontati per avere diritto al convenzionamento.
Quest’anno le cose sono andate molto diversamente: a quattro giorni dall’apertura del servizio, si scopre che il Comune di Novara non ha nemmeno partecipato al bando della Regione Piemonte attraverso il quale si accede alle risorse necessarie per convenzionarsi con i nidi privati. Perché? Beh, è abbastanza comprensibile: le famiglie si fanno i conti in tasca e preferiscono risparmiare sulle rette del nido, magari optando per una nonna o per una zia che sostituisca la figura dei genitori quando questi sono al lavoro.
Quindi, “le liste di attesa non solo si sono accorciate ma stanno via via scomparendo“, come conferma il dirigente del settore Maurizio Bisoglio. Questo non giustifica, però, il silenzio del Comune di Novara nell’affrontare il problema: “Abbiamo dovuto chiamare la Regione Piemonte per scoprire che il Comune non aveva partecipato al bando – spiega Bruno Costantino, responsabile franchising del Gruppo Mini Club Scooby – quindi significa che sindaco e assessori sapevano già che non si sarebbero convenzionati con noi. Peccato che nessuno ce l’abbia comunicato. Abbiamo anche interpellato gli uffici comunali che ci hanno appunto confermato che quest’anno non ci sono risorse arrivate dalla Regione perché non sono state richieste. Capiamo che ci sono pochi soldi e che le famiglie sono sempre più in difficoltà. Ma non si fa così: almeno potevano avvisarci. Invece, ad alcune famiglie sono arrivate delle lettere dal Comune in cui si dice che i loro figli dal prossimo anno potranno scegliere di essere ospitati in determinati nidi poiché quello in cui avevano iniziato il percorso non era più convenzionato“.
Quindi nessun convenzionamento e nessun avviso, almeno per correttezza, ai nidi privati convenzionati, almeno fino a questo momento. “Quando il Comune aveva bisogno di un appoggio per smaltire le liste di attesa ha potuto contare su di noi. Ora non contiamo più nulla. Qui si parla di posti di lavoro e di strutture che chiudono. Alcune hanno già chiuso in realtà. E noi, ad esempio, stiamo in piedi perché facciamo franchising. Già sono nettamente diminuiti i bambini che subentrano nelle strutture private in regime di convenzione, se poi anche quei pochi ce li tolgono…“.
A dire il vero, occorre anche considerare che le rette del nido pubblici, a Novara, sono state aumentate in questi ultimi anni. Tant’è che molte famiglie hanno scelto di optare per i nidi privati, senza nemmeno ricorrere alla convenzione. “Un altro grosso problema è di tipo educativo – continua Costantino – Pensiamo a quei genitori che hanno fatto l’inserimento lo scorso anno nel nostro nido, ad esempio, e che quest’anno dovranno spostare il proprio bambino in una struttura diversa… Non c’è continuità ed è un disagio notevole, peraltro non è neanche una procedura corretta per il bambino e per la sua famiglia. Nè tantomeno per noi…“.
Beh dai! Consoliamoci: mancano pochissimi giorni all’apertura dei nidi che quest’anno, come si spiega in un comunicato diramato dall’Ufficio Stampa del Comune di Novara, inaugureranno i loro servizi il 1° settembre: “Si tratta di una novità rispetto agli anni passati, quando invece i Nidi riaprivano i battenti il quarto giorno feriale di settembre. L’apertura anticipata – si legge nel testo – si inserisce nell’ottica di una maggiore attenzione per le famiglie e per le loro necessità di gestione dei tempi“.
Che poi si ometta, nello stesso comunicato, il fatto che da quest’anno saltano le convenzioni tra Comune e privati #chisseneimporta. Non sarà mica una notizia… Alla faccia dell’attenzione!