Eccoci nel quadriportico del nostro duomo e… guardiamo verso il battistero. A destra vediamo una grande porta chiusa; non è l’ingresso laterale al battistero, ma la porta della distrutta cappella di San Rocco che era stata costruita per un voto fatto dai Novaresi in occasione della pestilenza del 1484. Il Vescovo Gerolamo Parravicino, per placare il morbo così crudele, aveva proposto alla cittadinanza di ricorrere all’intercessione di San Rocco per la cessazione del contagio. Si costruì dunque un oratorio, a navata unica ma molto ampia, che venne consacrato e benedetto dal vescovo in persona. Sulla facciata recava l’iscrizione:
D.O.M. AC SANTO ROCHO DICATUM / CIVITAS NOVARIAE / CESSSANTE LUE / ANNO MCCCCLXXXIV / EX VOTO / EREXIT.
(Dedicato a Dio Ottimo massimo ed a S. Rocco. La città di Novara lo eresse per voto al cessare della peste l’anno 1484).
Nell’oratorio furono collocate nel 1495 le statue della Madonna di Caravaggio e della Beata Giovannetta. Nel 1518 il Comune di Novara affidò la cura e la manutenzione dell’oratorio alla Confraternita di San Giovanni Battista. Purtroppo nel 1969 in occasione del restauro del Battistero si decise di chiudere definitivamente l’oratorio.