“Si tuteli l’occupazione; in difetto, il Sindaco si attivi con una lettera aperta ai cittadini in cui analizzi conseguenze e ripercussioni di un eventuale voto favorevole alla fusione”. E’ quanto chiede l’opposizione – Io Novara e Forza Italia – in una mozione urgente che costituirà il tema centrale del consiglio comunale convocato per domani a Palazzo Cabrino. La questione BPN e fusione del Banco Popolare con la Banca popolare di Milano sta suscitando serie preoccupazioni sulle ripercussioni occupazionali che tale operazione potrebbe avere.
Il 15 ottobre, l’assemblea dei soci del Banco Popolare (costituito oggi da Banca Popolare di Novara e Banca Popolare di Verona, insieme a Lodi) potrebbe sancire la fusione dello stesso con la Banca Popolare di Milano: un’operazione che se da una parte inserirebbe Novara in un contesto bancario ampio e di maggiore rilievo rispetto all’attuale, dall’altra avrebbe certamente implicazioni dal punto di vista della forza lavoro. Le ultime notizie parlano di 1800 esuberi su circa 25 mila dipendenti totali. Preoccupazione è stata espressa anche dai sindacati, anche se, al momento, non c’è nulla di certo nemmeno sotto questo aspetto. Un grosso limite che verrà dibattuto domani in consiglio comunale, con la mozione di Io Novara e Forza Italia. I consiglieri comunali Daniele Andretta, Pietro Gagliardi e Michele Contartese, nel testo, impegnano sindaco e giunta “affinchè si facciano promotori in tempi brevi, con tutte le iniziative idonee ed utili che sarà possiible intraprendere presso i vertici apicali della neonata banca Banco BPM perchè si possa raggiungere la miglior tutela dell’occupazione dei lavoratori novaresi impiegati all’interno della Banca, la miglior tutela della società SGS di Novara, il pieno mantenimento della Banca a sostegno della beneficienza e della crescita del territorio novarese, l’impegno a tutelare la storia, l’identità e la tradizione bancaria del territorio. In difetto – conclude la mozione – il Sindaco intraprenda ulteriori azioni di persuasione e negoziazione, non ultima la sottoscrizione di una lettera aperta alla cittadinanza, sull’attenta analisi delle conseguenze del voto favorevole all’operazione di fusione attualmente in corso”.
Come dire: se non si riescono a mantenere i livelli occupazionali attuali, a tutela dei dipendenti novaresi, allora sia il Sindaco, con la sua voce, a trasmettere ai novaresi soci della Banca la sensibilizzazione ncessaria per un voto meditato. Non è infatti così scontato che il futuro BPM abbia tutte le carte in regola e soprattutto i numeri per arrivare alla fusione, specie alla luce del fatto che, come sostiene Linkiesta, i soci pensionati sarebbero contrari alla fusione della Popolare Milanese con quella di Verona, cosa che, quantitativamente, potrebbe gravare, non in modo leggere, sull’esito della votazione pro o contro operazione.
La mozione va proprio in questa direzione, in mancanza di elementi più precisi e definiti sul risvolto occupazionale. La Banca Popolare di Novara è già passata, anni fa, da un pesante processo di fusione che, comunque, in qualche modo, ne ha ridotto il peso specifico e d’influenza all’interno del nuovo polo bancario. La fusione con Milano, per il Novarese potrebbe essere ulteriore elemento di indebolimento con ripercussioni pesanti sia sull’occupazione che sul territorio in senso generale.