Si sa, l’alcol fa male, ma lo fa in base alla quantità che se ne assume: un po’ come per tutte le sostanze che immettiamo nel nostro organismo (che sia un alimento, un liquido o un farmaco).
Escluse le malattie del fegato e tutta una serie di conseguenze dovute agli eccessi – come gli incidenti e i decessi stradali, le numerose conseguenze sociali in ambito familiare, scolastico e lavorativo, i fenomeni della criminalità, della violenza e dell’emarginazione sociale – l’alcol sarebbe un elisir di lunga vita, secondo quanto pubblicato da sei ricercatori dell’università del Texas guidati dallo psicologo Charles Holahan.
L’alcol è una sostanza dannosa, e lo è certamente quando lo si assume in dosi elevate. Se si assume invece in dosi modeste è perfino meglio che non assumerlo affatto.
Pare infatti che chi beve poco alcol abbia un rischio di mortalità inferiore a chi non lo beve affatto o è astemio. I risultati completi dello studio mostrano che, sempre rispetto ai bevitori moderati, gli ex bevitori o alcolisti avevano un 38% di maggiore rischio di morte; chi beveva tra uno e due bicchieri al giorno un maggiore rischio del 9%; chi beveva tra i due e i tre bicchieri al giorno un 49% di maggiore rischio e le persone che assumono più di tre bicchieri al giorno avevano un maggiore rischio di morte del 58%.
Il maggior rischio di morte, secondo diversi studi, si ritiene sia agli estremi: ossia si è più a rischio quando si beve molto e quando non si beve per niente. Nel mezzo dunque sta la virtù.
Ma vediamo anche il percorso che l’alcol fa nel nostro organismo….
Dopo essere stato introdotto per ingestione nell’organismo, l’alcol percorre tutto il tubo digerente dove, a vari livelli, avviene il suo assorbimento. Quantità molto piccole di alcol vengono già assorbite nel tratto digerente superiore (bocca, faringe, esofago); per la maggior parte l’etanolo è assorbito dallo stomaco (20%) e dal primo tratto dell’intestino (80% circa). Le donne posseggono costituzionalmente una quantità inferiore dell’enzima ADH, ciò causa una minore tolleranza all’alcol e maggiore suscettibilità ai danni che la sostanza può indurre, nel caso specifico una più frequente e precoce insorgenza di malattie alcol-correlate.
Al contrario della maggior parte dei cibi, l’alcol etilico non necessita di digestione, ma passa direttamente e velocemente nel sangue. In un soggetto sano l’assorbimento di alcol avviene, per l’80-90% entro 30-60 minuti dall’ingestione.
Una volta assorbito l’alcol si diffonde rapidamente attraverso il sangue in tutto l’organismo. I primi a essere raggiunti sono gli organi maggiormente vascolarizzati (cervello, rene, fegato, cuore). Successivamente sono interessati gli altri organi meno irrorati dal sangue, come i muscoli e il tessuto adiposo.
L’organo maggiormente deputato ad eliminare l’etanolo è il fegato (90%), attraverso l’opera di vari enzimi.
La velocità media di eliminazione dell’alcol in una persona sana è pari a 0,1-0,2 g/l/ora, cioè a circa un bicchiere di bevanda alcolica ogni ora. Tuttavia, la velocità di smaltimento dell’alcol dipende anche da altri fattori, come la quantità ingerita, l’età, il sesso, il peso corporeo, lo stato di salute complessivo e l’efficienza del fegato.
E se volete smaltire l’alcol, beh, non è così facile: nessun rimedio casalingo infatti, sia esso caffè, doccia fredda, o bere tanta acqua, è in grado di accelerare la velocità di smaltimento…
Iriada Gjondedaj