Quando si parla di grandi opere, il pensiero va a nuove costruzioni, imponenti ristrutturazioni, lavori che magari durano anni e che necessariamente richiedono sforzi e risorse ingenti per per portarle a termine. Se poi, questi lavori, sono firmati dall’amministrazione pubblica, i sacrifici diventano anche più impegnativi e le opere ancora più grandi. Peccato che, quando di mezzo c’è la politica, si cerca di sgomitare appropriandosi di meriti che non spettano affatto, cercando un posto al sole anche solo per qualche voto in più.
Per intenderci: tagliare il nastro di un’opera, non sempre vuol dire avere il merito di averla realizzata. Invece a Novara succede proprio questo: succede che, a poco più di otto mesi dalle prossime amministrative, l’amministrazione guidata da capitan Ballarè si appropria di lavori per i quali l’unico merito (non da poco, bisogna ammetterlo) sarà quello di utilizzare le forbici rituali per tagliare il nastro inaugurale.
Ecco i fatti:
TEATRO FARAGGIANA: chiusa per anni, la struttura torna a vita nuova, sempre che si trovi un gestore in grado di rispondere alle pressanti richieste che l’amministrazione ha inserito a bando… Il sindaco Ballarè taglierà il nastro di inaugurazione del teatro, ma ricordiamo che il teatro è chiuso dal 1999. Nel 2005, si conclusero i lavori di recupero delle facciate esterne. Dal 2005 sono poi partiti i lavori di ristrutturazione e messa a norma all’interno dell’edificio. Con uno “stop” di tre anni dovuto a problemi burocratici e tecnici che hanno bloccato il cantiere per realizzare i collegamenti fognari. Oggi è tutto pronto, ma il progetto e i lavori sono partiti anni fa.
PISU SANT’AGABIO: un incubatore di imprese, un centro per malattie autoimmuni, ricerca, sviluppo e riqualificazione di una grande area. Progetto presentato dalla passata amministrazione, in parte modificato da questa giunta, per ottenere finanziamenti dall’Unione Europea. Risultato raggiunto. Il Pisu cuba quasi 13 milioni di euro sopraggiunti, non per caso, da Bruxelles. Chiaro che anche il Comune, tramite mutuo, abbia dovuto fare la sua parte.
MERCATO COPERTO: del finanziamento Pisu, fa parte anche il mercato coperto di viale Dante dove i lavori sono durati due anni. In estate, sono stati inaugurati cinque degli otto padiglioni della struttura di viale Dante. Un intervento consistente, finanziato come detto dall’Unione Europea attraverso la Regione Piemonte, quando presidente era Roberto Cota e assessore allo Sviluppo Massimo Giordano.
CASTELLO: il recupero del Castello è iniziato nei primi anni del 2000, con un’accelerazione forte del cantiere dal 2006. Un’opera imponente finanziata da Regione ed Unione europea. Con la nuova amministrazione, quella di Ballarè, c’è stato uno stop di tre anni per problemi “burocratici”. I lavori sono stati ripresi a fine 2014, con una sollecitazione esplicita di concluderli entro al fine del 2015 da parte della Regione. Se non saranno rispettati i tempi, verranno meno i contributi garantiti. Accantonata l’idea balzana di trasferire la Biblioteca nelle sale del Castello, soprattutto per problemi tecnici e di sostenibilità economica. Sulla biblioteca per ragazzi si è ancora in attesa di una risposta da parte delle Fondazioni a cui il Comune si è rivolto per ottenere i necessari contributi.
Questo per rimanere alle opere di maggiore sostanza su cui Ballarè continua a vantare meriti.
Senza nulla togliere, d’altra parte, ai lavori che, invece, in questi anni, sono stati realizzati sulle scuole: l’amministrazione Ballarè non ha lesinato sull’edilizia scolastica che, di fatto, è e deve essere una priorità. E senza nulla togliere al nuovo Piano del traffico, noto ai più come Musa. Ma questa è tutta un’altra storia… Romangono un nodo irrisolto sia dall’attuale che dalle precedenti amministrazioni, ad onor del vero, le aree industriali di Agognate. Che ad oggi, hanno subito un rallentamento notevole dovuto alle pesanti perplessità e rimostranze espresse da una buona parte della maggioranza di Ballarè.