A Cristina
Cara Cristina, siamo certe che in qualche modo le parole che stiamo scrivendo arriveranno anche a te, dovunque tu ti trovi in questo momento. Del resto, il web è quasi senza confini, un po’ come l’universo: cielo e terra si intersecano e alla fine diventano una cosa unica. Nessuna sviolinata, però, perché sappiamo perfettamente che a te non piacevano. Soltanto qualche piccolo ricordo che conserviamo nella mente e che è affiorato nel momento in cui abbiamo saputo della tua scomparsa, così improvvisa, così inaspettata, così sconcertante. Buongiorno Novara è un web magazine nato da pochi mesi: ne avevamo parlato, un giorno, quando ci siamo incontrate in corso Cavour, aprendo anche un dibattito sul giornalismo online.
Per scelta, io e Isabella, che ci occupiamo di questo giornale, non trattiamo di cronaca e per questo non diamo qui nessuna “notizia”, ma almeno ci concederai un saluto che ti promettiamo sobrio, ma che sentiamo venire dal cuore.
Di te ci ha sempre colpito l’importanza che hai dato al tuo (al nostro) mestiere. Quando ti presentavi, non dimenticavi mai di evidenziare il fatto che tu fossi una giornalista “professionista”, non per boria, assolutamente, ma per sottolineare che tu, questo lavoro, lo facevi seriamente. Da vera professionista, appunto! E la tua voglia continua di approfondire e sapere ne erano una conferma…
C’è stato un periodo in cui al mattino alzavi il telefono e chiedevi: “Allora? Quali novità ci sono oggi?”. Succedeva quando io e Isabella lavoravamo in Comune ed è lì che ci siamo conosciute. Un rapporto sincero, aperto, a volte anche di confronto serrato, sempre però nel rispetto di ciascuna professionalità. Se una “notizia” non ti convinceva mica lasciavi correre… Ci tornavi su più e più volte (perché comunque noi eravamo in quel periodo “dall’altra parte” della barricata professionale) finchè non eri sicura o noi abbastanza convincenti. Certo non ti bastava un caffè preso insieme per dimenticare che tu avevi dei lettori cui rispondere ed il nostro rapporto non ti faceva più accondiscendente, anzi… Ed anche questa è professionalità!
E poi ora ci vengono in mente anche quei momenti di “relax”, con i dialoghi leggeri sui saldi, le scarpe la moda: tu che sapevi sempre tutto e noi a chiederci come caspita facessi a darci sempre le dritte giuste… Ma anche quello era un segno di professionalità perché pure le notizie apparentemente più banali per te erano importanti e questo ti faceva apprezzare da tanti…
Dicevi sempre che il nostro è un mestiere difficile… Ovvio se lo si fa con passione e serietà, come lo facevi tu.
Una passione e serietà che vogliamo provare anche noi a metterci, oggi con un esempio in più da seguire. Il nostro pensiero, in questo momento, va alla tua famiglia, ma anche a tutti i colleghi ed amici che hai lasciato così all’improvviso.
Ciao Cri! Ci mancherai…
Michela e Isabella