Città della Salute di Novara, scaduti i termini: nessuna offerta nella gara per la costruzione del nuovo ospedale
A dispetto delle precedenti manifestazioni di interesse, tutti i sette gruppi d’impresa hanno lasciato scadere il bando, senza presentare un’offerta concreta. Ora che succede?
E’ scaduto oggi il termine, previsto dal bando di gara per l’affidamento della concessione di costruzione e gestione della Città della Salute e della Scienza di Novara: a suo tempo sette raggruppamenti d’impresa avevano manifestato interesse a partecipare alla gara ma oggi non è pervenuta alcuna offerta.
«E’ verosimile – spiega il dott.Gianfranco Zulian direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiorr della Carità – che la mutata situazione economica, con l’aumento dei prezzi delle materie prime, indotto dalla gravità della situazione pandemica, abbia portato le ditte a valutare in maniera differente la convenienza a partecipare alla gara. Quello che è certo, è che il progetto ‘Città della Salute e della Scienza di Novara‘ non si ferma qui. Già domani il gruppo di lavoro dell’Aou inizierà alcune riflessioni e successivamente ci saranno le interlocuzioni indispensabili con l’assessorato regionale alla Sanità e con il Ministero, in modo da arrivare ad una soluzione che dia tempi, modi e termini accettabili».
Dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Novara, è arrivata subito la forte preoccupazione, espressa in una nota stampa dal Presidente Federico D’Andrea «Anche il progetto andrà avanti, verranno comunque persi molti mesi, se non anni e la struttura dell’attuale ospedale farà molta fatica a reggere ancora a lungo – spiega D’Andrea – C’è da capire come mai nessuno dei sette raggruppamenti d’impresa che aveva manifestato interesse a partecipare alla gara poi abbia presentato la propria offerta. Forse davvero i margini di guadagno erano troppo risicati, ma se così fosse si porrebbe ora il problema di recuperare altre risorse. Resta il fatto che la Città della salute è fondamentale per tutto il Piemonte orientale. Confido – conclude il presidente dell’Ordine – che la sinergia che si era creata tra Regione, Università, direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria e Comune di Novara e che aveva portato all’atto conclusivo di un progetto ultradecennale possa funzionare ancora e portare a una soluzione in tempi brevi».
Non resta che attendere ulteriori reazioni, per capire come soprattutto le istituzioni, intenderanno procedere. Quel che è certo, è che la situazione sembra complicarsi, quanto meno rispetto agli sperati tempi di realizzazione di un’opera tanto attesa dai novaresi.