Coccia nel caos: “Vogliamo una commissione urgente. Canelli sta distruggendo un gioiello”. La chiedono compatti i gruppi d’opposizione in consiglio comunale, mentre è in corso la riunione straordinaria sulle sorti del teatro
Chiedono “la convocazione di una commissione urgente”. Prima ancora della conferma ufficiale della “crisi” i consiglieri d’opposizione in consiglio comunale avevano già iniziato a invocarla all’unisono, “per fare chiarezza, per il bene dei lavoratori del teatro e della città intera”.
“Seguiamo con apprensione la sorprendente prosecuzione degli eventi, in un così breve periodo – commenta Daniele Andretta di Energie per l’Italia – Siamo in una situazione che è dannosa per la Fondazione Coccia, sia sul piano dell’immagine sia sul piano industriale-teatrale”.
“Chiediamo più trasparenza, perché non è chiaro cosa stia accadendo. Vogliamo una commissione consiliare, per essere informati, per il bene di chi lavora al Coccia e dell’intera città”, dichiara il capogruppo 5 Stelle Mario Iacopino, che aggiunge: “Vogliamo essere informati su cosa accadrà al cda, sulle scelte e su come saranno fatte. Il sindaco ha continuato a ripetere che va tutto bene, ma è evidente che, per quanto riguarda il cda, non è riuscito a creare la squadra giusta. Noi ci auguriamo che tutto si risolva per il meglio, ma senza fretta. Vogliamo capire cosa non ha funzionato e vorremmo che si presentasse in commissione con dati certi alla mano”.
Stessa richiesta anche dal Pd, il cui capogruppo Andrea Ballarè va oltre, senza fare sconti al primo cittadino: “Canelli, in qualità di assessore alla Cultura, sta distruggendo il nostro teatro: un fiore all’occhiello a livello nazionale, grazie alle collaborazioni con il teatro di Spoleto e le prime nazionali di Fiorello e Morgan. Noi avevamo preso in mano il teatro quando aveva una perdita di 1,7 milioni, trasformandolo in un gioiello, grazie a Renata Rapetti, che lo aveva gestito con grande passione, al di là del compenso economico (non a caso il primo professionista scelto Antonio Calbi ha rinunciato all’incarico) e che Canelli non ha avuto neppure il coraggio di difendere quando ha presentato le dimissioni. Ci auguriamo – conclude – che non venga sconfessato il lavoro della commissione giudicatrice, guidata da un personaggio del calibro di Francesco Saverio Borrelli. Non capiamo come mai siano state escluse così tante domande (su 56 pervenute, 24 risultavano inammissibili per vizi di forma, ndr). Ma soprattutto non si azzardassero a far emergere che la scelta sia viziata da motivi politici (il riferimento è a Gianna Fratta, nome su cui si è spaccato il cda: direttrice d’orchestra laureata in legge, con alle spalle una candidatura per Liberi e uguali, ndr), perché altrimenti la città dovrebbe ribellarsi. Noi non abbiamo mai chiesto alle persone che ritenevamo competenti per chi votassero”.