Da Fernandes a Barbieri: Mauro Borghetti saluta Novara dopo 10 anni aurei di cantera azzurra
Mauro Borghetti, artefice dell’ottimo lavoro del settore giovanile del Novara calcio griffato De Salvo, lascia Novarello. Dalla società nessuna conferma ufficiale, ma il ds Orlando tranquillizza l’ambiente: “Si lavora su profili importanti, come lo sono quelli attuali e come Novara merita”.
Da mister 80 milioni Bruno Fernandes, fino al gioiellino Tommaso Barbieri futuro pezzo da 90 del mercato, passando dai vari Faragò, Vicari, Dickmann e Montipò. Un filo azzurro che lega la vena aurifera della pregiata cantera di Novarello a Mauro Borghetti. Dopo un decennio di straordinario lavoro che ha portato il settore giovanile del Novara calcio ai vertici del panorama nazionale, il responsabile del settore giovanile azzurro lascia Novarello. Non rientra più nei piani della nuova società, che comunque non ha ancora ufficializzato l’addio. Malgrado il valore del professionista e dell’uomo, la cosa ha comunque una sua ragion d’essere:“Sta nell’ordine delle cose – ci racconta Borghetti – quando arriva una nuova proprietà ha le proprie idee ed è giusto che punti su altri uomini”. Comprensibile certo, ma dipende sempre di quali idee stiamo parlando, perchè se un Borghetti va via e questo significasse un ridimensionamento? “A prescindere dal sottoscritto, sarebbe un errore a maggior ragione se il tema è economico – ci spiega l’ex responsabile del settore giovanile azzurro – perchè sarebbe più funzionale un taglio della prima squadra ed una maggiore valorizzazione del patrimonio giovani, che come è facile capire, è più sostenibile finanziariamente”.
Non conosciamo ancora quali progetti abbia per il futuro del settore giovanile la famiglia Rullo, si ragiona in termini di buon senso, proprio sulla base del lavoro fatto da Borghetti in questi anni, perchè al di la dei pezzi da 90 piazzati in serie A e B a suon di milioni come Fernandes, Faragò, Vicari e Dickmann, ha fatto risparmiare alla famiglia De Salvo svariate centinaia di migliaia di euro in ingaggi, portando stabilmente in prima squadra altre decine di ragazzi svezzati a Novarello, come fra gli altri: Joacopo Manconi, Moustapha Beye, Paolo Migliavacca, Andrea Peverelli, Lorenzo Galassi, Nicolas Schiavi, Andrea, Hicham Kanis, Marco Bellich, Moutir Chajia, Nicolas Fonseca, Filippo Marricchi, Nigel Kyeremetang, Danil Paroutis, Marco Zunno, Davide Bove, Simone Caricati, Tommaso Barbieri, e Alberto Zacchi,
La competenza e l’occhio sul potenziale di crescita dei ragazzi, sono le qualità migliori che Mauro Borghetti ha mostrato, questo a prescindere dai risultati sportivi che comunque sono venuti sul campo, con la vittoria di prestigiosi campionati e le numerose convocazioni degli azzurrini, nelle varie Nazionali giovanili, ma il suo più grande intuito è stato quello di comprendere e valorizzare, il valore aggiunto dato al Novara calcio dal suo centro sportivo d’eccellenza.
“Novarello ed il suo convitto, sono sempre stati un elemento del progetto voluto dalla famiglia De Salvo” lo saranno ancora? “Lo spero – spiega Borghetti – perchè senza un punto di riferimento per i ragazzi che arrivano da fuori, è chiaro che si abbassano le probabilità di trovare talenti, allargando lo sguardo oltre gli inevitabili limiti legati alla logistica di spostamento dei ragazzi”.
Mauro Borghetti ieri (venerdì 22 maggio) ai saluti, lascia Novarello con un bagaglio di esperienze ed un curriculum che non passeranno certo inosservati, non è difficile ipotizzare che il suo telefono suonerà presto, sempre che non sia già suonato “Al momento vi assicuro che non ho ancora parlato del mio futuro”.
Un addio senza rimpianti o polemiche, solo con ricordi positivi e parole di ringraziamento per tutti, ovviamente a partire dalla proprietà che lo ha voluto: “Sono stati nove anni importanti soprattutto sotto il profilo umano – racconta Borghetti – è stato come in una seconda famiglia ed uso questa parola non a caso, per il rapporto costruito non solo con i ragazzi, ma con i familiari degli stessi e con tutti i collaboratori” un riferimento che Borghetti fa soprattutto per i tanti collaboratori non professionisti, che hanno prestato la loro opera quasi per pura passione, dimostrando sempre fedeltà ed entusiasmo. Una prova su tutte? Le parole di ringraziamento mai banali e soprattutto non richieste, che a distanza di tempo lo stesso Bruno Fernandes ha espresso anche di recente, rispetto all’esperienza novarese, nata proprio grazie all’intuito di Borghetti, che lo ha tesserato nella stagione 2011-2012, per poi cederlo all’Udinese nell’anno successivo. “Un ragazzo veramente a modo, anche se ci siamo sentiti di recente, in fondo ha giocato solo un anno a Novara, ma non ha mai dimenticato quell’esperienza dimostrando davvero affetto e riconoscenza”.
Il rammarico più grande, l’ex responsabile del settore giovanile, riguarda l’ultima inattesa retrocessione dalla serie B, alla quale attribuisce gran parte delle ragioni che poi hanno determinato il disimpegno della famiglia De Salvo: “E’ stato un bagno di sangue economicamente parlando” anche se come dimostra questa stagione, l’onda lunga dell’ottimo lavoro fatto nella cantera azzurra, regala comunque una buona base di giovani dai quali ripartire, che ancora una volta dimostra quanto sia importante avere alle spalle della Prima Squadra, un settore giovanile di livello.
Le ultime parole Borghetti le regala a tutta la Novara sportiva, che lo ha sempre stimato ed incoraggiato “Ringrazio di cuore i tifosi – aggiunge Borghetti – ricordando loro che portano gli stessi colori dei ragazzi che scendono in campo e dei dirigenti che guidano la società”.
La notizia dell’addio di Borghetti non è ancora ufficiale e dunque al momento la società non ha lasciato trapelare nessuna indiscrezione in tal senso, neppure dunque su eventuali sostituti. C’è ancora di mezzo l’incognita di una stagione da chiudere, un altro Consiglio Federale ed un Cda della società da qui a fine giugno. “Novara ed il blasone della società, meritano profili importanti, come lo sono quelli attuali – ci ha spiegato il ds Orlando Urbano – quindi buon livello professionale e delle persone”.
In bocca al lupo dunque a chi arriverà ed un doveroso ringraziamento a Borghetti. “Ci diciamo arrivederci – conclude Boghetti – se sarò un avversario, proverò a vincere, ma sarò sempre leale e porterò Novara nel mio cuore per sempre”.