Dai normali controlli, la Polizia trae in arresto una cittadina rumena per aver dichiarato false generalità
Alla luce di quanto accertato, la donna è stata deferita in stato di arresto alla competente A.G., in quanto responsabile del reato di cui all’articolo 495 codice penale: ovvero l’aver dichiarato falsamente la propria identità agli operatori di polizia.
Riceviamo dall’Ufficio Stampa della Questura e Pubblichiamo integralmente, visto l’interesse pubblico e la rilevanza della notizia:
Nella tarda serata del 31 gennaio, la Polizia di Stato di Novara, e nello specifico gli agenti della Squadra Volante della Questura, hanno tratto in arresto una cittadina rumena, per aver dichiarato delle false generalità. Nello specifico, durante il controllo delle strade cittadine, la volante notava un’autovettura con a bordo quattro soggetti, e pertanto decidevano di fermarla per espletare un controllo di polizia: tra i soggetti vi erano due donne, di nazionalità rumena, che declinavano le proprie generalità in quanto sprovviste di qualsiasi documento utile ai fini della propria identificazione.
Gli operatori delle volanti quindi, decidevano di accompagnarle presso la locale Questura per sottoporle ai rilievi foto-dattiloscopici per una compiuta identificazione.
Da accertamenti esperiti in banca dati e dai risultati ottenuti dal foto-segnalamento, si evinceva che una delle due donne aveva dichiarato oralmente delle false generalità e che a suo carico, si presentavano svariati precedenti di Polizia, incluso un obbligo di dimora nel comune di Milano ancora vigente.
La donna, ormai scoperta, forniva agli operatori la propria carta d’identità occultata all’interno del proprio reggiseno e affermava di aver volutamente declinato le generalità errate, in quanto consapevole della misura restrittiva a proprio carico.
Alla luce di quanto accertato, la donna veniva resa edotta di essere stata deferita in stato di arresto alla competente A.G., in quanto responsabile del reato di cui all’articolo 495 codice penale, ovvero l’aver dichiarato falsamente, agli operatori di polizia, la propria identità.